Y2K sta navigando verso l’Adriatico. Andrà a Monfalcone per sostituire il ponte in teak. Sono montato di guardia da poco, sono le 2.20 del 21 Ottobre, stiamo navigando nel golfo di Squillace a motore, vento niente, 2kt da ENE. Sorseggiando un caffè lungo ne approfitto per raccontare la giornata di ieri densa di avvenimenti e lezioni da mettere nel bagaglio delle esperienze.
Ieri dopo aver finito il mio turno, sveglio Michele per farmi sostituire. Mi fiondo a letto e faccio un sonno unico fino alle 8.00. Mi affaccio ancora assonnato dal tambucio quando Paolo e Michele mi chiedono se voglio un caffè. “Certo, grazie, molto volentieri” rispondo subito. E ridendo mi rispondono: “ecco bravo fallo anche per noi, che il caffè é finito e non sappiamo dov’è la scorta!”. 🙂
Finalmente un po’ di vento. Mentre preparo il caffè Y2K si inclina mura a destra e accelera con andatura di bolina. Siamo a poche miglia da Capo Peloro e l’ingresso dello stretto di Messina. La navigazione a vela dura pochissimi minuti, il caffè non è ancora pronto.
I ragazzi riaccendono il fido Yanmar e chiudono il Genoa. Passo loro le tazze con il caffè ed esco in pozzetto a godermelo anche io in loro compagnia. La giornata è già tiepida, il sole è caldo, che stupenda stagione e che bella la Sicilia. A meno di 2 miglia da Capo Peloro il vento torna rabbioso a farsi sentire con 30 nodi leggermente sulla nostra destra. Laschiamo il carrello della randa filando verso lo stretto a oltre 8kt.
Il motore tutto d’un tratto si spegne di colpo. Muto. Riproviamo l’accensione ma non parte. Controlliamo… é finito il gasolio. Che fessi, non abbiamo controllato il livello. Sia io che Michele lo abbiamo controllato ieri sera ma nessuno questa mattina.
Facciamo un rapido conto è capiamo che sicuramente non era pieno mancano all’appello almeno 50lt. Prendiamo dalla prua 3 taniche e le travasiamo con un tubo nel serbatoio mentre Michele tiene con abilità la barca quasi ferma e dritta con 30 kt sul muso. Proviamo ad accendere, insistiamo un po’, sicuramente c’è aria nel circuito del gasolio, ma lo Yanmar si dovrebbe spurgare da solo. Uno, due, tre… cinque tentativi, non parte. Spurghiamo prima il filtro gasolio, ma continua a non partire e quindi spurghiamo la pompa allenando i tubi degli iniettori.
Dopo qualche tentativo il motore parte e ci rimettiamo in navigazione verso Messina.
Inutile darsi dello stupido, una esperienza che devo collezionare e che non devo ripetere.
Decidiamo di dirigersi verso Messina per fare rifornimento. La navigazione all’interno dello stretto é affascinante, stiamo navigando con corrente contraria e il mare ribolle sotto di noi, crea vortici, ogni tanto Y2K sbanda di qualche grado. Siamo affascinati da questo spettacolo della natura. Il porto di Messina é 7 mg più a sud. Prima di entrare chiamiamo Compamare Messina per chiedere il permesso di entrata per fare rifornimento, ma con grossa sorpresa ci dicono che al momento é impossibile fare bunkeraggio perché una nave da crociera occupa quella banchina. Assurdo, ma ci dobbiamo adeguare.
Dietro front, uscendo decidiamo di attraversare lo stretto per andare verso Reggio Calabria dove già tre anni fa avevamo fatto gasolio. Non mi piace il posto perché ha una banchina del rifornimento infelice, posizionata in traversia al vento predominante e ricordo che fu una manovra impegnativa lasciare l’ormeggio, ma oggi non abbiamo scelta. Prima per sicurezza proviamo a chiamare Compamare Reggio Calabria. Altra sorpresa: rifornimento chiuso! Siamo davvero un paese scadente nei servizi al diporto fuori stagione. Sulle pagine azzurre Max aveva notato la pubblicità di una stazione di servizio privata fuori dal porto di Messina.
La contattiamo al telefono e ci confermano la possibilità di fare gasolio. Torniamo verso Nord di mezzo miglio e finalmente facciamo gasolio. Riempiamo sia il serbatoio che le 3 taniche usate per un totale di quasi 300litri. Finalmente con la pancia piena ci dirigiamo verso la Calabria, il nostro viaggio continua.
È ormai mezzogiorno e Paolo sollecita l’armatore a preparare un aperitivo. 😀 Dopo 5minuti un piatto con salame, 3 tipi di formaggi, pane e una bottiglia di fresco Inzolia rallegrano subito la mattinata, ci voleva.
Per pranzo Paolo ci vuole preparare i filetti di tonno in due modi, a carpaccio con solo olio e sale e in tartare con cipolla, capperi, pepe, limone, olio e sale. Beh credetemi erano entrambi squisiti, ed insieme ad una bottiglia di Barbazzale il pranzo é stato consumato in allegria e spensieratezza.
Da segnalare Michele leggermente ubriaco. 🙂
Poco prima di Capo Spartivento peschiamo un altro bel tonno, un po’ più grande degli altri. Paolo ci ha detto che questo lo cucinerà al forno lardellato. SPETTACOLO!
Ci mettiamo quindi in rotta per Santa Maria di Luca che dista da Capo Spartivento circa 150mg, ci arriveremo domani pomeriggio, le previsioni parlano di poco vento nel golfo di Squillace e di un Nord di 15kt nel golfo di Taranto, speriamo!
PS: la motonave Nasip é ancora 5 miglia davanti a noi.
Ciao, sono teo4x4 di ADV, complimenti per come racconti la tua esperienza di navigazione. Vi auguro di trovare un po di venticello lungo il vs percorso.
Quando contate di arrivare a Monfalcone?……a proposito un'amico mi ha confermato la bravura e professionalità del cantiere che ti effettuerà i lavori.
Se tutto va bene la prossima estate dovrò fare trasferimento in senso opposto al vostro, partendo proprio da Monfalcone con un GS42.
BV
…peccato solo per non avervi potuto salutre di persona a crotone, vabbhe vi conservo le pizze per una prossima occasione 🙂
complimenti per il viaggio …e lo racconti anche bene!
ho guardato ora sullo spot ma è 1 vela o 1 motoscafo? 😉
fra 1 po arrivate a Leuca . Bravi!
Ciao Teo,
saremo a Monfalcone i primi giorni di Novembre.
Attualmente siamo ormeggiati a Muggia a Porto San Rocco.
Ci vedremo in Sicilia l'anno prossimo ?
Max