- Data: 15/4/2017 Ora locale 11.23 (-8 ore dall’Italia)
- Posizione 00 27.135S 092 36.536W
- Vento 6kt da SE – velocità 5,2kt – Mare calmo, onda lunga da SE.
- Navigazione vela+motore.
Diario di bordo del 14/4/2017
Il giorno X è arrivato. Il CPT mi sveglia alle prime luci del mattino, per motivi imprecisati, ieri ci siamo scambiati i turni di guardia, con la frase: “Suletta Bedda è atterrata !” Schizzo fuori dalla cuccia ed entrambi ci precipitiamo in pozzetto pronti ad immortalare l’evento. Ed eccola lì, bella precisa, in perfetto equilibrio sul rollbar della nostra ancora. Suletta Bedda ci osserva forse senza capire tutto questo interesse, ma noi abbiamo altro da pensare che guardarla nelle palle degli occhi ! Ci interessano altre parti anatomiche. Ma… ma… ma… COLPO DI MILLE BOMBARDE !!! Questa sula di blu non ha le zampette, che sono rosse tendende quasi al fucsia, bensì il BECCO ! Qundi si può dire che Suletta Bedda non è esemplare di sula dalle zampe blu, ma di sula dal becco blu. Che poi chissà che diavolo di specie è, magari le zampe poi diventano blu per osmosi… 🙂 Ci informeremo, oppure se avete voglia e vi fa piacere, scriveteci per farci sapere la razza di Suletta Bedda.
Sta di fatto che la tipa qui resta appollaiata sull’ancora per tutta la mattina e gran parte del pomeriggio, ogni tanto si alza in volo per cacciare e magnare, poi ritorna, due svolazzi e atterra leggiadramente a prua. Un’altra sula vorrebbe atterrare sul rollbar dell’ancora e ci prova. Suletta Bedda si incacchia come una iena e la scaccia malamente con versi inquietanti da bestia preistorica ! Te capì qui l’amica eh ? Mica molla il passaggio comodo ! Quando infine decide di andarsene siamo ormai in vista delle Galapagos, forse sono davvero casa sua. Oltre alle foto, Suletta Bedda ci lascia, come ricordo della sua compagnia, uno strato geologico di scagazzamenti… simpatico volatile !
Si va a vela che è un piacere, brezza da ESE sui 14 nodi, randa e genoa pieni, Y2K corre a 7,5 kt. Una volta spento il motore al mattino presto, non lo tocchiamo più fino alla sera tardi, quando veniamo coperti da Isla Isabela, la più grande delle Galapagos. Troviamo una corrente sui 2 nodi che spinge verso Ovest, noi stiamo facendo rotta Sud-Ovest e possiamo sfruttarla solo parzialmente. Ma va bene così.
Riceviamo il messaggio di Stefano L. ci pensa augurandoci buon vento. Ecco esattamente nel momento in cui leggiamo il suo testo, il vento rinforza da 10 a 14 nodi e rimane così fino alle Galapagos. Stefano per favore pensaci più spesso, in modo particolare pensaci tanto, ma tantotantotanto quando superiamo le Galapagos che lì c’è piatta eh? Grazie! 🙂
Ci scrive anche Marco di Kismet, grazie per i saluti e per seguirci Marco, sappiamo che anche voi state organizzando la vostra barca per un progetto simile al nostro, vi auguriamo di farlo quanto prima!
Nel pomeriggio, eccoci alle Galapagos! Roba da pazzo !!! Siamo a una ventina di miglia da Isla Isabela, da non credere! Intorno a noi decine di uccelletti neri con una macchia bianca sulla coda, piccoli schizzetti che volano freneticamente a pelo d’acqua, poi si librano sulla superficie per qualche secondo e pare afferrino qualcosa con le minuscole zampettine. Mai visto niente del genere, dobbiamo scoprire cosa sono.
Incontriamo ancora delfini, questa volta nuotano a prua per qualche minuto, ma non troppo. Secondo me son gli stessi dell’altra volta, quelli affaccendati in altro, che alla fine pensano: “Cià accontentiamo sti umani qui, facciamo che ci avviciniamo per un pò così son tutti contentI”.
Facciamo due calcoli per capire il momento in cui Y2K taglierà la linea dell’equatore. Scopriamo che con ogni probabilità la attraverseremo di notte, o nelle prime ore del mattino di Sabato 15 Aprile. Estikazzi!!! Noi sempre di notte eh??
Abbiamo preparato l’omaggio a Nettuno, ci sarà da ridere o da mettersi le mani nei capelli, due pazzi furiosi 🙂 ahahaha!
Distanza da Fatu Hiva: 2.810nm – praticamente un Oceano Atlantico 🙂