- Data: 27/4/2017 Ora locale 12.11 (-9 ore dall’Italia) Posizione 09 01.488S 119 29.914W
- Vento 18-20kt da ESE – velocità 8kt – Mare molto mosso, onda lunga da ESE 3mt. Cielo quasi sereno.
- Navigazione vela.
Diario di bordo del 26/4/2017
Digressione oceanica ispirata dalle condizioni marine attuali.
IL NAVIGATORE D’ALTURA
Noi frequentatori dei mari prima o poi ci siamo imbattuti nella figura del “navigatore d’altura”. Lo abbiamo incontrato ad un evento, magari solamente intravisto, oppure ne abbiamo letto le gesta o semplicemente immaginato dai racconti di altri. Il “navigatore d’altura” è mediamente over 55, mediamente è una coppia. Quando si incontrano nei porti, i “navigatori d’altura” li noti: abbronzati ma mai troppo, fisico asciutto, ventre piatto, niente cellulite, nessun doppio mento. Lui mediamente con barba leggermente incolta e capigliatura arruffata, lei certamente col taglio e il colore “da rivedere”, ma mediamente in ordine. E tu li osservi e pensi: “tevist ? Altro che pizza e fichi ! Guardali ! Movimento, manovre, cazza, lasca, tangona, vita all’aria aperta, sole, mare, salsedine, cibi sani, niente divanatura da TV, pesce tutti i giorni”.
Beh. vi dirò. spiace infrangere un mito, ma credetemi. TUTTE BALLE! Certo il luogo e il mezzo di sicuro influiscono ma. Prendi una coppia, mettila su una barca, imposta una rotta >2000mg, assicurati una settimana (o più) circa di meteo con previsioni moto ondoso >mt3, venti >20kt, barca rollante, vomitino dilagante, cucina lucchettata, aspettali all’arrivo e vedrai il risultato. Et voilà, fisicati daddio !??
Fine digressione oceanica.
Grande giornata di vela. Meteo fantastica, l’onda si placa quel che basta per rollare meno, il vento è costante sul 15-17 nodi, sole, caldo, cielo totalmente terso, nessuna nuvola per miglia e miglia. Ci godiamo il momento facendoci bagni rinfrescanti con secchiate di acqua marina, e asciugandoci al tepore del sole tropicale.
Y2K fila con la tipica andatura “wing-on-wing” )a farfalla in Italiano), randa tutta lasca e genoa tangonato sull’altro lato della barca, sotto coperta rumba e samba hanno momentaneamente lasciato il posto ad un dondolio che concilia ronfate epiche.
E poi scopri che Moitessier aveva ragione quando aspettava le calme per buttarsi in acqua e ripulire la linea di galleggiamento della sua barca dai “barnacles” – denti di cane o cirripedi che dir si voglia. Ci accorgiamo che nei punti della carena e della poppa in cui arriva lo sciabordio del mare, in genere linea di galleggiamento o poco più, siamo pieni di simpatici piccoli nuovi compagni di viaggio. Cirripedi a manetta. Dapprima abbiamo notato un “coso” che spunta su uno dei bulloni a pelo d’acqua di “HydroPino” – il nostro idrogeneratore che ormai è lì che frulla in acqua dalle Las Perlas – non ci abbiamo fatto molto caso finché il “coso” è diventato “due cosi” e questi “cosi” hanno cominciato a crescere e ad allungarsi piuttosto velocemente. Da un esame più approfondito dei “cosi”, alla scoperta della crescita aliena a poppa. Il CPT osserva i cirripedi con sguardo assatanato, pensando ai vari modi per farli fuori una volta atterrati alle Marchesi. Ahimè, ci sarà da grattare.
Riceviamo il messaggio di Luca IK2SYK, amico radioamatore. Grazie a lui, finalmente abbiamo identificato Suletta Bedda e abbiamo pure il suo nome scientifico. Trattasi di Sula Piedirossi (Sula sula), zampe rosse e becco azzurro. A quanto pare ne esistono di due specie alle Galapagos, quella bruna (crediamo di aver visto anche lei) e quella bianca più rara. Quindi Suletta Bedda è un raro esemplare bianco di Sula Piedirossi ! Grazie Luca !
Distanza da Fatu Hiva: 1129nm