Appaiono qua e là nei post del nostro blog, alcuni li citiamo molto spesso altri meno. Sono i “nomi” di bordo, cioè tutti quei nomi “propri di cose” che abbiamo affibbiato nel tempo ad alcune attrezzature e ad alcuni gadget installati a bordo di Y2K. Sono il risultato di elucubrazioni e studi approfonditi e hanno tutti una loro logica (… più o meno )
Finalmente eccoli raccolti tutti insieme in un unico elenco.
- Il gommoncino di servizio (dinghy): “1K” pronuncia “uanchei” (= 1000, mille) . Y2K significa Year2000 (Anno 2000), “1K” è quindi logica conseguenza (e poi “Y1K” suona malissimo )
- Il generatore eolico: “Peppino” (il Frullino)
- L’idrogeneratore: “HydroPino” (o, se vogliamo essere cool, la sua versione anglofona “HaidroPaino” cit. Cautha )
- Il dissalatore: “Dissy”
- Il radar: “Obi-Wan” (che tutto vede e tutto ‘sente’)
- L’autopilota primario: “Ughetto” (che bolina stretto)
- L’autopilota secondario: “Galeazzo” (il rimpiazzo). In origine, non appena installato, ci era venuto di getto un “Ugazzo”, ma abbiamo ripiegato per ovvi motivi
- Il parasailor – “Perry”
- Il drone – “Guard-one” (che fa figo sia in Italiano ‘Guardone’ che in forestiero ‘Gard-uan’… )
- La lavatrice – “Agnese” (che lava senza pretese)
Poi ci sono altri “soggetti” la cui utilità è praticamente nulla, ma che una volta saliti a bordo non POSSONO più sparire per importanti e fondamentali motivi scaramantici
- Smolly – una specie di grande portachiavi (?!) giallo con la testa da orsacchiotto, il corpo costituito da un mollone lungo e le zampe piombate così da farlo smolleggiare . Smolly arriva da un uovo di Pasqua di 12 anni fa e anche se alcuni (e forse anche noi) lo considerano una “roba brutta”, si è deciso che buttarlo porta sfiga. Quindi resta lì, appeso al tientibene di sinistra, sopra la cucina.
Mr K.B. – L’ultimo arrivato è un Kiwi di peluche (il volatile, non l’abitante Neozelandese ) acquistato all’aeroporto di Auckland mentre attendavamo l’aereo che ci riportava in Italia nel Febbraio del 2019. Mr. K.B. si è fatto Auckland-Milano-Auckland in scioltezza, è rimasto dentro ad uno zaino per tutto il tempo, compreso il mese in Italia, e ha guadagnato un posto d’onore a bordo. Vi chiederete: “ma non potevano comprarlo una volta rientrati in Nuova Zelanda ?” In effetti ce lo chiediamo anche noi
P.S. Si capisce, per caso, che qui non si naviga da un bel po’ ?
Ahahahahah 😀
😀
Ah ah ah fantastico nomi😀
Fantastici….maledetto correttore
Eh eh eh ! Grazie Bobo ! 😊