Eccoci a raccontarvi i nostri progetti per la nuova stagione 2019 e a riassumervi brevemente quelli che sarebbero i programmi dal 2020 in poi. Usiamo il condizionale perché sapete meglio di noi che andando per mare non esiste niente di “certo” o immutabile. Molte sono le variabili che portano a prendere una decisione piuttosto che un’altra.
Non appena finiremo i lavori dell’ultimo momento – come ad esempio cambiare alcune sartie, le diagonali e le alte – saremo pronti per lasciare la Nuova Zelanda per latitudini decisamente più calde. Da queste parti, o qui “Downunder” come amano definirsi i Kiwi, l’estate ha lasciato il passo all’autunno e con l’arrivo di quest’ultimo le temperature si sono abbassate quel tanto da diventare “fastidiose” per chi, come noi, è abituato ai tropici.
Le escursioni termiche fra mattino presto, giorno e sera/notte sono piuttosto marcate: dai 9° alle 8 del mattino, si passa ai 20°/22° durante le ore più calde, per poi piombare a 13°. Se c’è una bassa pressione con i suoi bravi venti da N, NW arriviamo anche a 24°, appena torna il “bel tempo” e le brezze da ESE, buum, giù in picchiata. Insomma, avete capito, è tempo di migrare ai tropici.
Ma torniamo a bomba. Il 2019 ci vedrà navigare dal nord della Nuova Zelanda in direzione Vanuatu, quindi visiteremo la Nuova Caledonia per poi, circa a metà Novembre, fare ritorno di nuovo nella terra dei Kiwi per trascorrervi il prossimo periodo dei cicloni.
L’immagine che segue mostra la rotta che seguiremo – linea nera. Dalla Nuova Zelanda punteremo sulle Vanuatu dove ci fermeremo un paio di mesetti, poi ci sposteremo in Nuova Caledonia dove pensiamo di rimanere fino alla fine della stagione.
La rotta è S-NNW ed è sempre influenzata dalle condizioni meteo “particolari” di questa zona del Sud Pacifico. In QUESTO post, spieghiamo in dettaglio quali sono queste condizioni. Per riassumere brevemente, dobbiamo “infilarci” fra un sistema di bassa pressione ed un altro che da queste parti si formano sul Mar di Tasmania, che ogni 10-12 giorni circa attraversano l’area e che provocano la rotazione del vento da Nord/Nord Ovest. Solitamente fra un sistema e l’altro si instaura l’alta pressione, che nel sud dell’emisfero gira in senso antiorario. Appena il centro di alta pressione lascia la Nuova Zelanda, il vento un poco più debole comincia a ruotare da Sud a Sud-Est ed è il momento di partire… a meno che la nuova bassa pressione subito dietro non sia troppo vicina e quindi renderebbe tutto molto instabile.
Molto facile a dirsi, un po’ meno a farsi perché non tutte le “alte pressioni” sono “giuste” per una buona navigazione.
Dallo scorso anno usiamo con grande soddisfazione Predict Wind, un sistema completo per le previsioni meteo. Ciò che lo rende diverso da altri è la possibilità di comparazione fra diversi sistemi di previsione fra cui GFS e ECMWF. In aggiunta a questi ultimi Predict Wind ha sviluppato dei suoi personali sistemi di previsione con risoluzioni a 1 ed 8 km (molto alta) chiamati PWG e PWE che utilizzano come base di partenza i già sopracitati GFS e ECMWF. Alla fine quindi si hanno a disposizione 4 sistemi di previsione diversi che possono essere comparati fra loro molto velocemente.
E’ naturale trovarli spesso in disaccordo, ma è anche facile trovarli d’accordo fra loro ed in questo caso si ha la quasi sicurezza di una previsione molto attendibile. Nella versione ‘Standard’ Predict Wind mette anche a disposizione la funzione di ‘Weather Routing’ ovvero traccia sul video le rotte in base alle previsioni in quel momento a sua disposizione interpolate con le caratteristiche di velocità della barca che noi abbiamo fornito attraverso quei dati che vengono chiamati polari, ovvero la velocità della barca in base all’angolo con il vento espresso in diverse intensità.
E’ naturale trovarli spesso in disaccordo, ma è anche facile trovarli d’accordo fra loro ed in questo caso si ha la quasi sicurezza di una previsione molto attendibile. Nella versione ‘Standard’ Predict Wind mette anche a disposizione la funzione di ‘Weather Routing’ ovvero traccia sul video le rotte in base alle previsioni in quel momento a sua disposizione interpolate con le caratteristiche di velocità della barca che noi abbiamo fornito attraverso quei dati che vengono chiamati polari, ovvero la velocità della barca in base all’angolo con il vento espresso in diverse intensità.
E’ ovvio che non sarà preciso, ma ci può dare un’idea sufficientemente attendibile di cosa ci aspetterà durante la navigazione, facendoci scegliere la migliore partenza, magari non soltanto in base al vento il giorno della partenza ma anche al vento che troveremo durante il tragitto.
E dopo il 2019? Dopo il 2019 passiamo al condizionale . Vorremmo restare in questa zona del Sud Pacifico per qualche anno, tenerci la Nuova Zelanda come base da cui navigare verso i tropici e poi ritornare là dove abbiamo lasciato il nostro cuore.
- 2020 – Fiji —> NZ e 36°America’s Cup!!!
- 2021 – Fiji (II° stagione) —> NZ
- 2022
- OPZIONE 1 – Salomon.
- OPZIONE 2 – Tuvalu e Tokelau.
- OPZIONE 3 – Kiribati.
- OPZIONE 4 – Ritorno in Polinesia Francese via Rapa (arcipelago delle Australi) e arcipelago delle Gambier.
Le Opzioni 2 e 3 hanno un’incognita: dove passare la stagione dei cicloni perché la Nuova Zelanda comincia a diventare “scomoda”. Ma è un’incognita che affronteremo a tempo debito, da qui al 2022 potremmo stravolgere completamente i nostri programmi. Chi può dirlo?
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