Facciamo un salto indietro nel tempo e riprendiamo il nostro racconto della Polinesia Francese, da quando il nostro indispensabile PC di bordo ha deciso di averne abbastanza e di rompersi senza troppi complimenti .
Cominciamo da Tahiti.
Tahiti è l’isola principale dell’arcipelago delle Isole della Società, in particolare fa parte del gruppo delle Isole del Vento (insieme a Moorea). L’isola è il centro nevralgico e strategico dell’Intera Polinesia Francese: tutte le rotte commerciali, i collegamenti più importanti con il resto del mondo, i più grandi fornitori, negozi e centri commerciali si trovano e confluiscono qui.
L’aeroporto internazionale Faa’a di Papeete rappresenta il più trafficato hub della zona, le rotte commerciali e passeggeri collegano Tahiti con il resto del mondo. Da Tahiti, poi, gli aerei della compagnia di bandiera Air Tahiti raggiungono tutte le isole principali – là dove c’è un aeroporto – di tutti e 5 gli arcipelaghi che costituiscono l’immensa distesa di isole della Polinesia, dalle Australi alle Gambier, dalle Tuamotu, alle Marchesi e il resto delle Isole della Società.
L’estensione della Polinesia è enorme, praticamente copre l’intera Europa – Russia compresa – circondata da una seconda enormità: quella dell’Oceano Pacifico.
Dal punto di vista geografico, Tahiti – come quasi tutte le Isole della Società – è un’isola montagnosa lussureggiante, circondata da un reef, che a sua volta delimita la laguna interna. Il monte Orohena sovrasta la laguna con i suoi 2.241 metri ed è il picco più alto.
L’isola è divisa in due parti: la più grande si chiama Tahiti Nui (Nui = Grande in Tahitiano) e la più piccola a Sud-Est di nome Tahiti Iti (Iti = Piccolo in Tahitiano). Tahiti Nui e Tahiti Iti sono collegate da una specie di istmo. Tahiti Iti è famosa per i campionati mondiali di surf che si tengono nella zona di Teahupo’o e che attirano atleti da tutto il mondo.
Il reef di Tahiti ha numerose pass accessibili, la principale, però rimane la Pass di Papeete dalla quale si ha accesso al porto commerciale e al Marina di Papeete, il porto turistico situato nella zona più centrale di Papeete.
A causa della disposizione della pass rispetto alla pista dell’aeroporto Faa’a e del traffico di navi commerciali, per entrare o uscire dalla pass è obbligatorio chiamare “Papeete Port Control” sul canale 12 del VHF e chiedere l’autorizzazione. Le autorità verificheranno la presenza di velivoli in fase di decollo o atterraggio o di navi in manovra prima di dare il GO. In caso, vi sarà chiesto di rimanere in stand-by ad una distanza di sicurezza fino a quando le operazioni non siano concluse. La pass è ampia e sicura ed è possibile entrare con qualsiasi condizione meteo ed anche di notte. Subito all’interno della pass è presente un’ampia zona di mare protetta dalle onde e quindi perfetta, in assenza di traffico commerciale, per issare od ammainare le vele.
Papeete è la capitale ed è una città incredibile. Si trova tutto, dal Carrefour (luogo mitologico di pellegrinaggio per tutti i velisti dopo lunghe permanenze in zone remote e fondamentale per le grandi cambuse), alle banche, ai cantieri, ai ricambisti, a cliniche con strumenti di diagnostica più all’avanguardia. Internet (finalmente) un po’ ovunque, Caffè e ristoranti. La prima impressione che abbiamo avuto una volta raggiunta Papeete è stata quella di un luogo in cui la cultura Polinesiana si sia imposta ad un certo punto della storia (non è stato sempre così), ma con una “spruzzatina” di Francia, in particolar modo, di Costa Azzurra.
L’unica pecca non da poco di Tahiti – come di tutta la Polinesia del resto – è costituita dai prezzi molto elevati di praticamente ogni cosa. La vita è infatti molto cara (considerate che importano quasi tutto). Per quanto riguarda i generi alimentari, però, molto spesso si trovano delle ottime offerte al Carrefour. Una delle nostre strategie è quella di recarci spesso al Carrefour e di fare super scorte di prodotti a lunga scadenza e che sappiamo di utilizzare, come ad esempio biscotti, latte in polvere, dentifricio, carta igienica, etc.
Ci sono due marina principali a Tahiti: il Marina di Papeete e il Marina Taina. Marina di Papeete – dove siamo stati noi – è per così dire comunale ed è situato in centro città, a breve distanza da tutti i negozi, ristoranti e shipchandler. Si sviluppa lungo la passeggiata di Papeete, nella bellissima zona del parco di Paofai. Marina Taina è più tranquillo, ma piuttosto decentrato (a parte il Carrefour, c’è il nulla cosmico e bisogna disporre di un mezzo di trasporto per andare in città). I posti in banchina sono più cari rispetto a Marina di Papeete, ma offre anche la possibilità di ormeggiare ad un gavitello, molto economico, del suo ampio campo boe posto proprio davanti al marina.
A differenza di Marina di Papeete, la posizione di Taina è abbastanza sfortunata perché è esattamente sottovento alla alta montagna di Tahiti che catalizza i nuvoloni creando molto spesso nuvolosità diffusa e piovaschi quando a Papeete magari splende il sole .
DA SAPERE SE SI DESIDERA SOSTARE AL MARINA DI PAPEETE:
Dalla nostra personale esperienza-
- Non accettano prenotazioni. Adottano la politica del “First come, first served” (chi primo arriva, meglio alloggia). Solitamente, però, non ci sono problemi per trovare un posto barca. Consigliamo tuttavia di non arrivare alla sera.
- E’ inutile chiamare al VHF, hanno un canale, ma molto raramente rispondono. Quindi si arriva al marina, si sceglie il posto libero che più piace e si ormeggia. Poi si regolarizza il tutto presso l’ufficio.
- Considerata la vicinanza con il porto commerciale, il via vai dei traghetti e dei catamarani veloci che collegano Tahiti a Moorea e Raiatea può creare onda di risacca durante il giorno.
- I prezzi – basati sulla lunghezza della barca come da documentazione – durante la bassa stagione (Novembre-Marzo) sono davvero convenienti, è facile, infatti, trovare il marina quasi pieno in questi mesi che durante il resto dell’anno. Per darvi un’idea, in alta stagione Y2K paga l’equivalente di circa €41 al giorno. In bassa stagione quel prezzo è circa un terzo.
- Acqua e corrente sono a consumo tramite tessera prepagata.
- C’è lavanderia con lavatrice e asciugatrice, docce e bagni più che buoni e Wi-fi gratuita solamente, però, negli uffici del marina e nel salottino ospiti.
- Quando abbiamo lasciato Papeete erano in corso i lavori di ampliamento del marina. Il progetto prevede l’ammodernamento degli uffici, dei bagni, del locale lavanderia e la nascita di ristoranti e bar. Magari, a lavori ultimati, tutto cambia e i punti di cui sopra non sono più validi
I giardini di Paofai sono attaccati al marina. Sono un’oasi di pace, un punto di ritrovo per i locali. Le famiglie trascorrono le ore più calde della giornata durante il week-end, i bambini giocano nel parco giochi, ci si rilassa al fresco e sono anche sede di numerose manifestazioni, incluse danze e canti. Sono molto ben tenuti e curati, con piante rigogliose, laghetti e fiori.
Papeete è l’unico posto in Polinesia in cui è possibile trovare un po’ di tutto, in modo particolare se si ha bisogno di accessori o ricambi per la barca. Per Yanmar, il rivenditore ufficiale è Sin Tung Hing Marine, è anche uno shipchandler abbastanza fornito e applica prezzi in linea con la Polinesia.
Se l’eventuale pezzo non fosse disponibile, è naturalmente possibile ordinarlo negli Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda o Europa, ma i costi totali relativi a spedizione, dogana e simili sono piuttosto elevati.
Ci avvaliamo più volte dell’agenzia marittima Tahiti Ocean, situata a Marina Taina, come punto di appoggio e servizio di sdoganamento per le merci e i ricambi provenienti da tutto il mondo. L’agenzia si occupa di tutto: segue il tracking della spedizione, provvede al ritiro presso la dogana, al pagamento degli oneri doganali, alla giacenza e all’eventuale inoltro in altra isola – remota o non – della Polinesia.
In particolare, un esempio di come ci siamo avvalsi di Tahiti Ocean è stato l’acquisto che abbiamo fatto in Italia di una lavatrice. L’abbiamo successivamente spedita via nave a Tahiti e l’agenzia poi subentrata si è occupata di tutto resto. Utilizziamo l’agenzia anche per la cura della spedizione di una nuova pompa ad iniezione, acquistata in Olanda, e gestita interamente dall’agente fino al luogo in cui ci trovavamo in quel momento cioè l’atollo di Fakarava, alle Tuamotu.
Sono affidabili, professionali ed efficienti e ci sentiamo di consigliare a tutti i loro servizi.
Dicevamo della lavatrice, strumento che consideravamo totalmente inutile fino a quando non approdiamo alle Marchesi, ma ancor di più alle Tuamotu, dove trovare una lavanderia è impresa ardua, in stagione piove poco e i panni di un’intera traversata oceanica – specialmente le lenzuola e i grossi asciugamano da mare – restano belli fetenti per mesi interi. Siamo costretti a comprare l’elettrodomestico in Europa perché è impossibile trovare in loco quello delle dimensioni corrette (in modo da poterlo inserire in uno degli armadi di poppa), ma in particolare a causa della parte elettrica: In Polinesia hanno sì la rete elettrica a 220V, ma a 60 Hz. L’impianto elettrico a corrente alternata a bordo di Y2K segue gli standard europei, quindi la frequenza è 50 Hz.
La lavatrice, a bordo della nave, ha fatto letteralmente il giro del mondo. La installiamo durante la nostra permanenza al Marina di Papeete e da questo momento ci cambia totalmente la vita.
Assolutamente da non perdere, una volta a Tahiti, è il Mercato di Papeete. Un luogo incredibile dove colori e profumi, uniti ai sorrisi dei locali creano un incantesimo difficile da dimenticare.
Il mercato di Papeete è situato in un edificio disposto su due piani. E’ davvero possibile percepire il cuore della Polinesia e dei polinesiani non appena si varcano le porte.
Artigianato locale, proveniente da tutte le isole della Polinesia: olio di Monoi naturale, lavori in legno dalle Marchesi (dai tiki alle piroghe agli splendidi ami intarsiati), parei, ukulele fatti a mano, cappelli e borsine intrecciati con le foglie di palma, tessuti dai tipici disegni polinesiani, altri piccoli souvenir.
E poi un’esplosione di frutta e verdura fresca, per non parlare del pesce fresco posto in vendita direttamente dai pescatori locali la domenica mattina molto presto.
Al secondo piano ci sono un paio di ristoranti che offrono piatti tipici, altri negozi di artigianato marchesano e di perle nere di Tahiti.
Nel mese di Luglio di ogni anno Papeete diventa il centro assoluto della cultura polinesiana con il festival della Heiva. Una manifestazione di danze e canti polinesiani nella quale si esibiscono le migliori scuole di danza dei 5 arcipelaghi. La Heiva attrae turisti da tutto il mondo ed è molto sentita da tutti i polinesiani. I partecipanti cominciano a prepararsi già subito al termine dell’edizione precedente. Per un motivo o per l’altro, noi abbiamo sempre mancato all’appuntamento. Una ragione in più per ritornare in questi luoghi.
Passeggiare sul lungomare di Papeete, costeggiando il Marina e poi il parco di Paofai è un’esperienza davvero rilassante. Al di là della strada c’è l’imbarazzo della scelta fra ristoranti, bistrot, bar e gelaterie (gelato fra l’altro molto buono!).
Palme, piante e fiori tropicali completano il tutto.
Una menzione a parte meritano le famose “Roulotte” di Papeete, ovvero ristoranti mobili. Tutti i nostri amici navigatori, passati da queste parti, hanno sempre insistito: “andate alle roulotte, non potete NON andarci, NON perdetele”. Noi, da brave spinazze, non abbiamo mai chiesto dettagli o maggiori informazioni e una volta in loco ci lanciamo alla ricerca di queste “roulotte” cercando la posizione su Google Map.
Arrivati alla posizione indicata dal GPS a mezzogiorno, troviamo un’enorme piazza totalmente vuota. Rimaniamo perplessi e cominciamo a tirare fuori le scuse più assurde tipo: mha… forse è giorno di chiusura, forse è bassa stagione e in bassa stagione non ci sono, la posizione è sbagliata. Non ci passa manco un secondo per l’anticamera del cervello che forse con 40° all’ombra gli unici due pirla a voler mangiare sotto il sole tropicale siamo noi!
Gli amici di Obiwan ci tolgono dall’imbarazzo spiegandoci “come funziona” – cioè solo alla sera – e ci organizziamo per andare insieme. Ci si apre un vero mondo. Le Roulotte sono appunto ristoranti mobili, ciascuno specializzato in qualcosa di diverso: pesce alla griglia, carne alla griglia, c’è chi fa hamburger, specialità cinesi o tailandesi e naturalmente le specialità Tahitiane. I costi sono “popolari” (per essere in Polinesia) e il cibo è davvero buono.
Altro posticino da segnalare è la Brasserie con produzione artigianale di birra Les 3 Brasseurs. Per Max ogni scusa è buona per andare in questo luogo di perdizione e per bere la loro buona birra ambrata.
Tahiti non è solamente Papeete, anzi! Basta allontanarsi 5-10 Km dalla città per riscoprirsi nuovamente su un’isola tropicale. Giungla, foresta, vegetazione lussureggiante fittissima, cascate, fiori sgargianti e umidità al 100%. Consigliamo davvero una gita fuori porta alla scoperta del resto dell’isola e in particolar modo alla scoperta di Tahiti Iti, zona particolarmente selvaggia.
La zona di Teahupo’o è molto affascinante. Abbiamo accennato all’inizio del post che qui convergono surfisti da tutto il mondo per cogliere l’onda perfetta durante il Tahiti Pro – World Surf League. La competizione ha luogo ad Agosto, noi visitiamo Teahupo’o il giorno prima dell’inizio delle gare e c’è un grande fermento. E’ possibile recarsi proprio vicini ai surfisti, dove frange l’onda, tramite water taxi ad un costo di 50 USD a persona. Il giorno della nostra gita il tempo è particolarmente orribile, pioviggina, il cielo è grigio e – cosa sicuramente più negativa – non c’è proprio un alito di vento. La laguna è immobile, niente ondone nonostante i surfisti che si allenano cerchino di fare del loro meglio. Spendere 50 USD per non vedere niente, ecco ci sembra un tantino eccessivo quindi ripieghiamo su un bel piatto di tonno alla griglia presso un ristorantino locale con tavoli affacciati sulla laguna
In conclusione, Tahiti non è forse una delle isole più belle dal punto di vista nautico, ma offre innumerevoli altre possibilità. E’ una sosta piacevole dopo mesi trascorsi fra atolli sperduti, c’è tutto, si vive bene e il calore dei locali, come sempre, è unico.
Eppoi farsi un cono gelato dopo 3 mesi di Tuamotu è impagabile