Alle 6.30 del mattino del 26 Giugno lasciamo Makemo uscendo dalla sua pass di Nord. La nostra destinazione è Tahanea, atollo situato a Sud Ovest rispetto a Makemo e distante circa 47 miglia.
Tahanea ha tre pass navigabili, tutte sul lato Est dell’atollo. Due, quella a Nord e quella centrale, sono larghe e profonde, la pass più a sud, nonostante sia anch’essa profonda, è strettina. Decisamente da non fare come prima entrata a Tahanea
Noi entriamo dalla pass centrale senza alcun problema. L’abisso dell’Oceano Pacifico nel giro di pochi minuti si innalza e lascia il posto a 15 metri di acqua talmente trasparente che ci sembra di toccare il fondo cosparso di coralli.
Ci dirigiamo verso un ancoraggio protetto dalla debole brezza che soffia da NE e lo raggiungiamo alle 15:30. Le coordinate sono: 16°52,645’ S; 144°35,800’ W. All’ancora ci aspettano “Meccetroy” e “Anthea”.
Diamo fondo in 15 metri di acqua dopo aver individuato una zona sabbiosa sufficientemente ampia per filare l’ancora. Il fondo è pieno di teste di corallo, per evitare che la catena strofini su di esse, utilizziamo il sistema delle boe per tenerla sollevata. Siamo un pochino più esperti e questa volta la procedura ha successo
Tahanea è un altro vero paradiso. Ci tuffiamo per rinfrescarci dopo la giornata di navigazione, l’acqua è pulita, davanti a noi un bel motu, una spiaggetta, palme. Al tramonto, uno degli innumerevoli incredibili tramonti delle Tuamotu, qualcuno suona una dolce melodia con l’Ukulele a terra. Per noi in questo momento non esiste altro.
Il mattino successivo l’aliseo ruota a Sud Est e noi ci spostiamo di conseguenza dirigendoci verso uno degli ancoraggi più spettacolari in assoluto, quello appunto di SE. Le coordinate sono: 16°57,317’ S; 144°35,012’ W.
Uno specchio di mare turchese trasparentissimo, poche teste di corallo, quattro motu che riparano bene dalle brezze da S e SE, spiagge bianche, lunghe lingue di sabbia, hoa azzurri che riversano l’acqua dell’oceano dentro la laguna. Un’altra meraviglia.
Se escludiamo i nostri amici di “Meccetroy” e di “Anthea”, non c’è un’altra barca nel raggio di qualche miglio, ci saranno ma non ne vediamo. Ce ne andiamo a zonzo per i motu, esploriamo le dune di sabbia, gli hoa e il reef esterno di Tahanea. I soliti squali pinna nera accompagnano ogni nostra escursione. Ce ne restiamo lì per i tre giorni successivi, Y2K è immobile sulla superficie del mare, solo un leggero brandeggio destra-sinistra.
Qui scopriamo di avere delle nuove “amiche”: alcune remore, almeno una dozzina e alcune di notevoli dimensioni, hanno deciso che la l’opera viva di Y2K è “bella assai” e si sono insediate in maniera piuttosto definitiva. Con le loro ventose restano attaccate alla “pancia” o alla chiglia di Y2K, si staccano solo per avventarsi freneticamente sui resti di cibo o briciole che buttiamo in acqua. Mangiano pure le bucce delle banane Sono buffissime con il loro corpo allungato, le loro bocche poste sulla parte superiore della testa e tutte quelle strane pinnette. Diventano una presenza costante, tanto che ci piace riferirci a loro come a “le ragazze”.
“Ehi Ale, dai diamo questo tozzo di pane raffermo alle ragazze”, “Max, per favore getta la scorza di formaggio alle ragazze”, “Diamolo alle ragazze” e via di seguito Ci porteremo dietro “le ragazze” da un ancoraggio all’altro di Tahanea e un paio di loro ce le ritroveremo anche a Fakarava!
L’aliseo “pazzerello” ruota di nuovo a NE e rinforza sui 18-20kt tanto da rendere il nostro ancoraggio poco confortevole per le ondine da fetch. I grib file evidenziano come il NE duri poco e tenda a ruotare ulteriormente a NW. Questo film lo abbiamo già visto durante la nostra permanenza a Makemo (leggi QUI la nostra prima disavventura meteo nell’emisfero sud), ma stavolta siamo ben più vigili. Drizzate le antenne, cominciamo a studiare le previsioni a lungo termine le quali mostrano – era praticamente scontato – l’avvicinarsi di una perturbazione dalle isole Australi. Nei prossimi giorni, quindi, ci attende un indebolimento generale dell’aliseo, una rotazione a NW, quindi W, SW e per finire un bel SE teso e fresco.
Col cavolo che ci facciamo sorprendere come successe a Makemo! Ed eccoci in movimento per identificare un paio di buoni ancoraggi, poco distanti da loro, che possano offrire ridosso per il NE e quindi per il NW e W.
Il primo è un ottimo ridosso dal forte NE, le coordinate sono 16°53,809’ S; 144°34,614’ W.
Sul motu davanti a noi ci sono palme altissime che bloccano completamente il vento. Venti metri più in alto, il nostro Windex segna 18 – 20 kt, noi sentiamo 5 nodi al massimo Si sta una favola.
Ce ne stiamo tranquilli in attesa “del giro di vento”, esploriamo tutto il reef, percorriamo chilometri a piedi sui coralli della barriera esterna ormai sbiancati dal sole, raccogliamo conchiglie, cipree bellissime, mentre fuori dall’atollo l’oceano brontola con i suoi ondoni carichi di spuma.
L’attesa rotazione del vento arriva puntuale e noi ci spostiamo. Filiamo l’ancora nell’ancoraggio precedentemente individuato che si trova vicino alla pass più a Sud Est di Tahanea. Le coordinate sono: 16°51,748 S; 144°38,827’ W. Qui la costa dell’atollo si piega in una specie di “virgola”, una specie di ansa che protegge dal NW e dall’W.
Lasciamo sfogare i venti da Ovest e ce ne andiamo con il dinghy sulla pass per un po’ di snorkeling. Attendiamo il periodo di stanca fra la corrente uscente e quella entrante. Ci immergiamo per una delle esperienze più incredibili della nostra vita. La pass è molto profonda, ma stretta come dicevamo all’inizio. Le due pareti laterali sono ricoperte di corallo vivo coloratissimo, la vita intorno a questo habitat è sensazionale.
Dappertutto un turbinio di pesci dai colori talmente incredibili da sembrare pitturati con i pennarelli, crostacei, razze, aquile di mare, squali, snapper, carangidi e chi più ne ha, più ne metta.
Ad un certo punto ecco che inizia la corrente entrante. L’acqua dell’oceano comincia a riversarsi all’interno dell’atollo portando via qualsiasi sospeso. La trasparenza del mare aumenta di centinaia di volte, siamo sospesi nel nulla, sospinti dalla leggera corrente in mezzo ad un acquario gigantesco!
Ci hanno detto che immergersi nella pass di Fakarava (nostra prossima meta qui alle Tuamotu) è ancora più bello che qui. Non osiamo immaginare cosa vuol dire.
Quando la corrente comincia a diventare piuttosto sostenuta è il momento di rientrare in barca.
La perturbazione prevista arriva puntuale, come puntuale arriva l’ennesimo giro di vento da S a SW ed infine a SE. Il cielo si carica di nuvole e scarica la solita inverosimile quantità di pioggia. IL SW dura davvero poco così ce ne torniamo nell’angoletto di SE, ben protetti dalla brezza che comincia a soffiare bella tesa sui 20-25 kt.
Qui rimaniamo tranquilli aspettando che il brutto tempo se ne vada, ci facciamo un paio di giorni di cielo plumbeo e pioggia a catinelle, poi piano piano tornano le schiarite ed infine la perturbazione ci molla, lasciando spazio al sole e all’azzurro.
Di nuovo in paradiso.