- Data: 08/06/2017 Ora locale 17.00 (-12 ore dall’Italia)
- Posizione 16 06.353S 142 22.774W
- Raroia – Tuamotu
Diario di bordo del 07/6/2017
La mattina del terzo giorno di navigazione si presenta con cielo azzurro, nuvolette e aliseo da SE sui 17-20kt. Il mare fortunatamente non è grosso, circa un metro di onda, e soltanto qualche ondina più bastarda delle altre ci colpisce di lato con un BANG e frange in coperta.
Ogni tanto ci becchiamo qualche lungo rafficozzo sui 22kt che di bolina è un piacere da provare e gustare. Prendiamo due mani alla randa e rolliamo un pochino il genoa. Y2K in questo modo è molto più stabile, non si stravacca e va veloce come prima. “Ughetto” (che bolina stretto) fa il suo lavoro senza fare una piega. Siamo costantemente sopra gli 8 nodi.
L’oceano Pacifico è bluissimo, il sole alle 6 del mattino è già tiepido. Siamo in fibrillazione perché oggi è anche il giorno del nostro atterraggio alle Tuamotu.
La nostra prima meta è l’atollo di Raroia, situato a Nord dell’arcipelago e il più vicino quando si proviene dalle Marchesi. La pass di Raroia (pass = entrata all’interno della laguna) si trova a Ovest dell’atollo. Non sembra particolarmente impegnativa ed è ben identificata con segnali di allineamento. Bisogna prestare un pochino di attenzione alla marea e alla corrente creata da questa che può essere piuttosto forte in alcuni casi. Ci avvaliamo delle tabelle delle maree e correnti per le Tuamotu della British Admirarty, ma fanno riferimento all’atolllo di Makemo che è circa 80 miglia a ovest, quindi non saranno perfette al minuto. Ci siamo quindi anche rimessi all’esperienza di altri navigatori, abbiamo trovato il blog della barca Visions of Johanna dove Gram, lo skipper, ha ideato e preparato un foglio Excel con i calcoli di tutte le maree di tutti gli atolli, facendo dei calcoli di marea, partendo dalle previsioni di marea del NOAA. Rimane comunque la nostra prima pass con Y2K, quindi siamo un pochino nervosetti.
Alle 8 del mattino cominciamo a vedere i primi Motu dei micro-atolli disseminati nelle vicinanze della nostra destinazione, alle 9:30 siamo davanti alla pass di Raroia, emozionatissimi. “Meccetroy” che ci ha preceduto di circa 4 miglia dalla partenza da Nuku Hiva è già arrivato e sta già provando ad entrare. C’è anche “Antea”, lo swan di Kim e Mark, simpaticissima coppia di americani, che attende ancora qualche minuto perché la corrente contraria pare sia ancora piuttosto forte. Nelle nostre tabelle, la “stanca” è indicata a partire dalle 9:45, siamo in anticipo.
Diego ci comunica di essere dentro, la corrente non è fortissima, basta mantenersi sulla sinistra della pass, seguire l’allineamento ed entrare. OK, chiudiamo le vele per benino e ci prepariamo ad entrare. “Y2K se non vi dispiace, voi fate strada e noi vi veniamo dietro” – dice Kim di “Antea” al VHF. Ma certo! Nessun problema.
Evvai, ci avviciniamo, prendiamo il giusto allineamento e cominciamo a percorrere la pass Tenukuhaupapatea. Motu a destra e a sinistra, corallo e acqua turchese. La corrente è gestibile e nel giro di qualche minuto Y2K è dentro la sua prima laguna e raggiunge ben presto “Meccetroy”. Festeggiamo compiendo una serie di girotondi. In breve arriva anche “Antea”.
Dobbiamo raggiungere il nostro ancoraggio che si trova dalla pare opposta della laguna, a Est/SudEst. La zona si trova davanti ad un grande motu, guardando la terra a destra di una industria perlifera. Ci muoviamo in carovana, navighiamo a motore facendo lo slalom fra le grosse “patate” o teste di corallo affioranti o appena sotto la superficie del mare. A dire il vero sono piuttosto facili da identificare e sia le carte satellitari che quelle Navionics risultano davvero precise, tanto che in caso di emergenza si potrebbe davvero navigare di notte. Risultano invece insidiose le boe delle industrie perlifere, qui molto attiva. Alcune sono ben visibili, altre sono sommerse. Ovviamente luci inesistenti.
Alle 11:30 siamo ancorati in paradiso, in 10 metri di acqua turchese, il motu davanti, numerose spiaggette bianche, piccoli squali pinna nera che ogni tanto fanno capolino dalla superficie. Sole, cielo azzurro. Y2K è alle Tuamotu. In onore della ZoomaX e dei consigi di Anna e Paolo, ancoriamo esattamente nel posto dove loro ancorarono 4 anni fa.
Nota: qui non c’è Wi-fi, in realtà non c’è nulla 🙂 C’è però la rete telefonica locale, potremo, forse, utilizzare la schedina presa a Hiva Oa. Foto e aggiornamenti Facebook saranno però limitati. Faremo del nostro meglio. Portate pazienza.
Raroia, 08 Giugno 2017