- Data 02/5/2017 Ora locale 10.24 (-10 ore dall’Italia)
- Posizione 09 59.204S 129 49.790W
- Vento 11kt da ESE – velocità 5kt – Mare mosso, onda lunga da SE 2,5 mt. Cielo poco nuvoloso.
- Navigazione a vela.
Diario di bordo del 01/5/2017
Il vento pazzariello ci fa impazzire. Praticamente ruota di pochi gradi – fra i 10 e i 15 – ogni ora, E poi ESE, poi SE, poi E, poi ENE. E’ debole e dobbiamo continuamente correggere orzando o poggiando per tenere la prua quanto meno vicina alla rotta ideale. Siamo sempre con tutta randa e genoa tangonato.
Mentre riassetto la cucina e sistemo piatti e bicchieri, sento il CPT che impreca contro qualcosa o qualcuno. Mi affaccio dal tambucio e vedo che fissa con aria di disappunto lo strumento del vento. Ecco ce l’ha con il vento sicuro. Chiedo lumi. “Non gira, sempre a ENE, ci tocca strambare se continua così, stiamo andando troppo a sud”. In effetti siamo sotto la latitudine di Fatu Hiva e anche se le previsioni davano una più decisa rotazione del vento a sud, questo non ne vuole sapere.
Ritorno alle mie faccende, ma dopo una decina di minuti dobbiamo manovrare per forza. Le cose sono due: siamo pigrissimi, voglia di effettuare la manovra dopo 20 giorni sulle stesse mura = ZERO; strambare di per sé è rapido e facile, ma cambiare le mura al tangone è un altro paio di maniche. Ci viene più facile armarlo da zero, altrimenti vinciamo sicuro il campionato di groviglio inestricabile. Evvabbè. Chiudi genoa, metti a riposo il tangone, molla ritenuta randa, randa al centro, cambio mura, lasca randa, cazza nuova ritenuta randa. E fin qui. mò ci tocca spostare le manovre del tangone, il CPT all’albero e io che lo seguo con drizze e scotte. 10 minuti in contemplazione della testa del tangone a ripassare ‘ndominkia passa la nuova scotta, sotto lì (lì = caricabasso), il carica-basso ululì, la ritenuta ululà (noi montiamo una ritenuta per evitare che il tangone si abbatta in avanti quando lo togliamo), carica-alto ok, vecchia scotta genoa su per di là. No, aspè, va tutto fuori. OK siamo pronti. “Tira su !” – ordina il CPT. Io eseguo, vado al verricello e cazzo il carica-alto. Il tangone va su insieme al groviglione scotta-ritenuta, intrecciati che manco un cestino di vimini. 🙂
“Ma come è possibile ! ” Il CPT è incattivito. A me vien da ridere. OK si rifà. Giù il tangone, sfila scotta, gira lì, tira su di nuovo. Groviglione carica-basso / scotta. Varie parolacce ed espressioni irripetibili. Ritira giù il tangone, rifai, tira su. Sospiro di sollievo, tutto è a segno. Finalmente si apre il genoa e si va. Siamo sudati marci.
Ho l’infelice idea di venirmene fuori con un: “mmhhh vento debole, se continua così dobbiamo armare Perry” (= chiudere il genoa e tirare giù il tangone). “NO, piuttosto spingo io con le pinne” dice il CPT.
Abbiamo appetito e voglia di qualcosa di saporito. Pensando di avere ancora 30 anni, ci prepariamo un succulento piatto a base di uova strapazzate e bacon cotto in padella nel suo grassino, bello croccante. Ce lo spariamo avidamente dicendoci “grande, grandissima idea !”. Un’ora dopo ci ritroviamo un malloppone cementato sullo stomaco, bolla al naso, topi morti in bocca e lingua felpata.
In questi casi, non c’è indugio, si ricorre al digestivo più efficace del globo terracqueo: la coca-cola. 🙂
“Per cena brodino !” dico al CPT che acconsente senza batter ciglio. 🙂
Il vento si mantiene debole, ma non molla, il mare è poco mosso e viaggiamo abbastanza bene, non velocissimi, ma si va. Incontriamo un gruppo di delfini che compiono balzi spettacolari, si fermano poco con noi, ma è sempre un piacere osservarli. Continuiamo a non pescare un tubazzo.
La notte ci becchiamo un groppo che, senza troppo incremento del vento, ci scarica addosso una valanga di pioggia…. ed ecco finalmente il vento da SE, sono le 4.30: VAI SI STRAMBA! 🙂 NOOOOOOO! 🙂
Distanza da Fatu Hiva: 515nm.
I vostri post sono sempre fantastici, Buon vento
Mario