Panama – Isole Marchesi – Traversata Pacifico – Giorno 18

  • Data: 26/4/2017 Ora locale 11.18 (-9 ore dall’Italia) 
  • Posizione 08 59.248S 116 44.372W
  • Vento 16-18kt da ESE – velocità 7.5kt – Mare molto mosso, onda lunga da ESE 2,5mt. Cielo sereno.
  • Navigazione vela.

Diario di bordo del 25/4/2017

Finally the Pacific (come dicono i nostri amici anglofoni), finalmente il Pacifico, infatti. Ci scrolliamo di dosso il torpore dovuto al dormiveglia “danzante” della notte e troviamo un bellissimo cielo terso, le classiche nuvolette a batuffolo e l’aliseo costante sui 17kt.

L’onda si placa un po’, ma non ci facciamo troppe illusioni: le previsioni meteo di RobyBernacca lasciano pochi dubbi, avremo ancora onda formata di circa 3 metri nei prossimi giorni a causa dei venti forti che soffiano a latitudini più meridionali. Almeno si tratta di onda lunga e di direzione costante, si balla, ma con “leggiadria” 🙂

Quando la tua casa galleggiante ondeggia in questo modo c’è poco da fare. Risulta complicato fare tutto – come descrissi in un mio post durante la nostra traversata atlantica, certo NON siamo a quei livelli lì – Ci si “divana” in quadrato oppure ci si sdraia in pozzetto. Si legge, si chiacchera, si contempla l’orizzonte, oppure – come me in casi come questi – ci si lascia travolgere dal magico mondo di Angry Birds. Rinomato giochino multipiattaforma in cui si sparano uccelletti (in senso di volatili.) per colpire dei maiali verdi che hanno rubato le uova dei suddetti uccelletti motivo per cui sono inca@@@##i come delle iene… ehhh bhe roba seria ragazzi, mica pizza e fichi eh ? ??

Abboccano due lampughe di taglia decisamente “mediterranea”. Qui le lampughe raggiungono dimensioni ragguardevoli, si parla di metri ragazzi, quindi ste due minkiette qui devono ancora crescere. Le rilasciamo al mare. Cominciamo a pensare di avere un’esca troppo piccola per questo mare, strano perchè in Atlantico andava bene. Episodio curioso: mentre recuperiamo la seconda lampughina, troviamo un piccolo affare lattiginoso spiaccicato sulla lenza. Che diavolo ! Osserviamo meglio l’oggetto alieno e capiamo dai lunghi filamenti, dalla forma e dal colore di aver preso una Caravella Portoghese. La Caravella Portoghese è una cavolo di medusa molto urticante. Ma con tutto un oceano a disposizione, questa qui ha deciso di farsi un giro stile luna park sulla nostra lenza per vedere l’effetto che fa ! Roba da pazzi. Eliminiamo la medusa facendo molta attenzione a non toccare dove si è attaccata.

Incontriamo un paio di quelle che pensiamo siano balene pilota – pilot whales – lunghe una decina di metri, scure, pinna dorsale piccola e molto ritorta all’indietro, testone globoso. Surfano fra le onde, ogni tanto vengono in superficie per respirare. Si tengono ad una discreta distanza di sicurezza da noi, nonostante ci seguano per un tratto.

La sera il mare si placa e il vento si attenua un po’. Ceniamo e. bho, il vento scompare totalmente, nel senso di ZERO. Usciamo in pozzetto e ci troviamo in una specie di situazione surreale: mare totalmente calmo, elichetta del log che segna velocità 0.00 mentre la nostra velocità rispetto alla terra è di quasi 4 nodi, nuvolette simili a foschia. Praticamente è come fossimo entrati in uno di quei portali che collegano universi paralleli e fossimo stati teletrasportati chissà dove ! Dobbiamo accendere il motore. Il tutto dura 10 minuti, poi, improvvisamente, vento sui 15 nodi, onde e quant’altro. Come se nulla fosse accaduto. Inquietante !

Quella pensavamo fosse notte tranquilla, in realtà non lo è. Il moto ondoso aumenta parecchio e sonnecchiamo più che altro perché Obi-wan ci sveglia continuamente con i suoi acuti “beep” a segnalare groppi e groppetti. Eeeevabè.

Ci scrivono Anna e Paolo della “ZoomaX” precisando – e facendoci un leggero cazziatone, ma con ammmore ?? – che “macchè Magellano ! Quello è per le navi, noi facciamo Beagle !”. We are sorry guys (miii che figuuuuura ??).

Distanza da Fatu Hiva: 1290nm

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