- Data: 19/4/2017 Ora locale 13.23 (-8 ore dall’Italia)
- Posizione 06 29S 099 24W
- Vento 11.5kt da E – velocità 6.5kt (1kt corrente a favore) ? Mare quasi calmo, onda lunga da SE, parzialmente nuvoloso.
- Navigazione vela.
Diario di bordo del 18/4/2017
Che dire ? Prendete il post di ieri e fate copia-incolla. Aggiungeteci tanta pioggia, mare molto confuso e il regalino delle 17:30 per completare l’opera.
In cosa consiste il regalino delle 17:30 ? Ecco, trattasi di groppo/formazione nuvolosa/fronte decidete voi, che, presentatosi al solito subdolamente, si è poi rivelato una massa enorme, un muro nerissimo che si espande alla nostra poppa e che monitoriamo sul radar, ma non capiamo che direzione abbia. Pare vada ad Ovest, ma continuando ad espandersi non riusciamo a lasciarcelo dietro.
Riduciamo le vele, smotoriamo con rotta 180°, Sud pieno e forse, forse la distanza fra noi e quel robo aumenta. Obi-wan continua a mostrarcelo in espansione. Poi ad un certo punto la poca brezza che c?e? muore e ruota da Nord. Probabilmente è il robo a provocare tale cambiamento, sta di fatto che anche lui cambia direzione e ci viene addosso.
C’è poco da fare, ci rimettiamo in rotta Sud Sud-Ovest e vediamo che succede. Intanto controlliamo sul radar e ci rendiamo conto delle sue effettive dimensioni: lungo 18 miglia, largo 10!
E’ buio e non si vede più nulla. In genere le notti in mare non sono proprio buissime. Può sembrare poca cosa, ma il chiarore delle stelle e la luce della luna sono sufficienti per orientarsi. In mezzo al robo è buio pesto, ma così pesto che più pesto non si può. Zero orizzonte, zero orientamento. Se non fosse per gli strumenti di bordo e la bussola, potremmo trovarci da qualsiasi parte del mondo, in un buco nero o in tangenziale a Milano.
Potete anche non crederci, ma il robo resta con noi fino a mezzanotte passata! Ci prendiamo tanta di quell’?acqua, ma tanta di quel’l?acqua?
Poi finalmente, accenna ad una sterzata decisa verso Ovest e la traccia su Obi-wan comincia a mostrare il robo su una lentissima rotta di allontanamento. MAVADAVIAICIAP VA? !!!!
Come per la traversata Atlantica, sul calendario di bordo segno con un circoletto ogni giorno che trascorriamo in mare, annotando gli avvenimenti importanti. Questa volta però, il calendario non di carta bella lucida e non riporta ogni mese una foto dei più bei luoghi delle Isole Egadi. Si tratta di un calendario di carta simil-oleata ? quella che ci incarti i pesci per intenderci ?? ? tre mesi per ogni pagina, tricolore nel senso mese 1 rosino, mese 2 bianco, mese 3 rosino. Gentilmente regalatoci da uno dei più grandi ferramenta di Curacao. A caval donato, non si guarda in bocca, ma fa proprio schifo ??
Si rompe una delle cimette che tengono il lazy bag ? il sacco che contiene la randa ? e ci ritroviamo con il lato destro a penzoloni. Pensavamo fosse Dynema, invece era una carriola ??
La riparazione in sé è cosa da 10 minuti neanche, ma a meno di calma piatta (e speriamo proprio di NO), non è cosa da fare con ste onde, bisogna salire sull?albero, fino alla seconda crocetta. Attenderà il nostro arrivo.
Nel frattempo ancoriamo il sacco penzoloni con delle cime in modo da non farlo danneggiare dal vento.
Il caro amico SeTorc ci scrive di prendere lui come mascotte e mollare Wilson. Sergio, guarda, se trovi un modo, QUALUNQUE modo, per farci avere in pieno Oceano Pacifico quelle paste con le quali ti presentavi la mattina a bordo di Y2K in quel di Crotone, stai sereno che Wilson lo svampiamo con l’accendigas.
Distanza da Fatu Hiva: 2337nm