- Data: 17/4/2017 Ora locale 15.42 (-8 ore dall’Italia)
- Posizione 03 47.789S 096 12.840W
- Vento 13kt da ESE – velocità 6kt – Mare mosso, onda lunga da SE, pioggia.
- Navigazione vela+motore.
Diario di bordo del 16/4/2017
Questa mattina alle 4 siamo entrati in pieno nella famigerata ITCZ. Domanda: Cheminkiaè ? Risposta: una gran rottura di balle.
L’aggiornamento arriva in ritardo a causa della ITCZ, abbiamo avuto un pò da fare.
ITCZ sta per Inter Tropical Convergence Zone, o Zona di Convergenza Intertropicale. e non è un luogo cool dove passare le vacanze e taggarsi su facebook 🙂 Si tratta dell’area un tempo nota come Doldrums, una regione in cui si trova bassa pressione e alte temperature e che staziona lungo l’equatore. Le dimensioni della ITCZ variano ed è impossibile prevederne le svariate mutazioni se non per un giorno o due. La sua larghezza varia da poche decine a centinaia di miglia. Le condizioni di questa zona consistono in venti deboli, calme, clima umido e caldo. E’ un’are altamente covettiva, groppi (o squall), temporali e nuvoloni carichi di umidità sono una consuetudine. L’aliseo di sudest infatti, nel sui percorso verso l’equatore raccoglie una elevata percentale di umidità che appunto porta alla formazione di temporali e groppi.
Mentre vi scrivo sono circa 45 minuti che ci troviamo sotto uno squall largo una decina di miglia, una pioggia torrenziale, un diluvio pazzesco in cui è sparito l’orizzonte e si vede solamente una muraglia di acqua. Fortunatamente il vento non è forte. Bhe, un lato positivo in questa faccenda c’è: la barca si è lavata per benino, dopo un mese a Panama era zozzissima e piena di scagazzate varie, dai Pellicani panamensi a Suletta.
Considerato che i passggi nuvolosi si muovono da Est a Ovest, la nostra tattica per toglierci dalle scatole il più velocemente possibile la ITCZ è quella di fare rotta il più possibile verso Sud, Sud Ovest, piuttosto che Ovest. In questo modo l’attraversiamo invece di navigare in sua “compagnia” prendendoci secchiate d’acqua e mare confuso.
A bordo il morale è comunque alto nonostante i numerosi cambi di rotta, accendi-spegni motore, lasca la randa, cazza la randa, chiudi il genoa, apri il genoa, prendi una mano, no aspe’ prendine due, molla tutto e vari smadonnamenti iniziati alle 4 del mattino.
La mancanza di Suletta Bedda si fa sentire, forse i Doldrums fanno la loro parte, mettiamoci pure un pò di pazzia del navigatore dei Mari del Sud, ma abbiamo una nuova mascotte: Il Wilson-Y2K. Fabio resta preoccupato 🙂
Oggi salutiamo in particolare i nostri amici Patti e Stefano. Grazie per l’apprezzamento sul CPT, BUONGUSTAI 🙂
Tita e Roby per i messaggi di incoraggiamento sulla ITCZ e le mitiche previsioni meteo.
Papà Pietro chiede come sta Wilson. Sta benissimo, in questo momento è in dinette al riparo dalla pioggia.
Distanza da Fatu Hiva: 2549nm
Ciao, vi seguo quotidianamente, vi faccio i complimenti per il vostro viaggio e la simpatica scrittura non riservata ai soli "velisti". La cosa che mi ha stupito riguarda la vostra mancata sosta alle Galapagos, una meta che per una vela che parte da Panama e si dirige alle Marchesi è in genere un must, da apprezzare sia per gli animali che per l'ambiente che si può trovare. Complimenti ancora e buon vento. Roberto