Posizione – 12°03N 63°48W
Abbiamo lasciato ieri mattina la bella baia di Prickly Bay a Grenada insieme a Lori e Carlo di Amaltea. Destinazione Bonaire.
E’ una navigazione dritta dritta verso ovest, ci porterà a sfiorare le isole di Blanquilla, Los Roques e Las Aves.
Sono isole che avremmo voluto visitare per la loro bellezza e natura, ma con i guai nei quali si trova la popolazione del Venezuela, sono state sconsigliate e sinceramente non abbiamo voglia di ‘cercarci’ dei guai.
I nostri amici del Paddy Boy, forse più temerari di noi, sono andati a visitarle insieme ad una coppia Olandese che conosce bene le zone e mentre scriviamo loro si trovano a Los Roques.
La navigazione sin dal principio si rivela avara di vento, lo sapevamo, ma dovrebbe essercene dopo una trentina di miglia da Grenada. Infatti i 10/12kt di vento arrivano, ma da Nord, mentre ci aspettavamo un NE. Il vento da Nord qui è una rarità assoluta, però ci consente di muoverci a vela in modo egregio anche se di bolina.
Amaltea davanti a noi pesca due barracuda una dietro l’altro a distanza di poco tempo, ma nessuno dei due viene tirato a bordo. Da parte nostra ancora nulla fino alle 15 circa, quando Y2K accelera un pochino oltre i 6 kt, la lenza parte.
Riusciamo con successo a tirare a bordo un bel esemplare femmina di Dorado di circa 5 kg che viene prontamente sfilettato. Purtroppo la macchina del sottovuoto, che ci consente di conservare e consumare nel tempo il cibo, ha smesso di funzionare e quindi siamo costretti a surgelare immediatamente il pesce. Lo mangeremo a Bonaire insieme ad Amaltea.
Verso le 17.00 (ora locale) Ale si accorge che sta arrivando da Nord una barca a forte velocità, una barca a motore di colore azzurro, le classiche barche da pesca a lancia di queste zone. Ci puntano, cominciamo a preoccuparci.
Avvisiamo Amaltea che erano un miglio davanti a noi, di rallentare e di aspettare eventuali richieste di aiuto da parte nostra.
Ci preoccupiamo un po’ di più.
Accendiamo motore e diamo gas, insieme a randa e genoa viaggiamo a oltre 9 kt, orziamo e cambiamo rotta per capire se ce l’hanno con noi….purtroppo sì, cambiano rotta anche loro e ce l’hanno proprio con noi.
Con il binocolo non si riesce a vedere chi c’è a bordo, la prua che ci punta è molto alta e non si vede niente. Ale entra e sta alla radio ed al satellitare in attesa. Appena virano per venirci vicino di lato, vediamo circa 10 uomini di colore a bordo, con bidoni, pacchi e scatole su tutta la barca.
Hanno 6 motori dai 150 ai 200cv che non usano in modo simultaneo, sembra tre alla volta, impossibile da seminare. Mi fanno ampi gesti, volgiono da bere e da fumare. Sembrano a posto, vestiti in modo normale e sorridono. Faccio loro segno di si, ok va bene. Dai che forse ce la caviamo con poco.
Ale prende 4 pacchetti di sigarette che avevamo comprato, appunto come merce di scambio a St. Martin. Mostro loro i 4 pacchetti, sono entusiasti, si avvicinano e lancio loro a bordo le sigarette.
Contenti mi chiedono anche da bere, Rum o altro alcool, faccio segno che mi spiace di non averne e per ringraziamento mi tirano a bordo una bottiglia di aranciata prima di allontanarsi con saluti verso sud, il Venezuela, a bordo del loro potente mezzo.
Ale ed io siamo boccheggianti e con le palpitazioni. Ci siamo davvero spaventati, abbiamo zero saliva e le parole non ci escono dalla bocca. Ragionando meglio, abbiamo capito che non potevano essere pirati perchè arrivavano da Nord, probabilmente erano stati in qualche isola delle Antille a comprare generi alimentari, in Venezuela non hanno più nulla.
La navigazione e la notte proseguono tranquille, ma la vigilanza è sempre massima e navighiamo a luci spente a 300 mt di distanza da Amaltea.
Il vento va e viene e noi apriamo e chiudiamo il genoa. Finalmente verso mezzanotte incontriamo la famosa corrente che ci spingerà verso ovest, circa 2kt di velocità, che ci consente con randa e motore a 1200 giri di navigare a quasi 7kt.
Speriamo nel vento per la mattinata.
A domani.