Talmente eravamo concentrati sul voler visitare Alicante, che la decisione forzata di passare oltre e atterrare a Cartagena inizialmente ci prende proprio male. Non conoscevamo molto di questa città, a parte il nome vagamente “esotico”. Tuttavia, una volta arrivati e una volta effettuata la prima passeggiata di ricognizione, Cartagena, è stata una vera sorpresa. Accogliente, pulita, ben tenuta, ci siamo subito dati da fare per recuperare il tempo perduto e abbiamo cominciato a studiare la sua storia.
Cartagena è in realtà una città antichissima, fondata da Asdrubale nel 227 a.C. (rinominata Nuova Cartagine dopo la conquista Romana) e fu la principale città Cartaginese in Spagna, da qui Annibale partì per iniziare la seconda Guerra Punica e poi la discesa in Italia. La città offre davvero interessanti spunti per un bel giro turistico, soprattutto dal punto di vista archeologico/marittimo. Nel tempo a nostra disposizione noi abbiamo visitato:
- Il Teatro Romano della fine del Primo Secolo con la Chiesa di Santa Maria la Vieja (la Cattedrale vecchia).
- Il museo Archeologico del Teatro Romano.
- Il museo di Archeologia Marittima.
- Il Barrio del Foro Romano con i bagni termali.
Abbiamo trascorso un’intera giornata ammirando le antiche vestigia fenicie e romane, siamo anche meravigliati di come questa città sia riuscita a valorizzare questi suoi tesori. Musei sempre aperti, costi bassissimi, ambienti fruibili e attrezzati, educazione e cortesia degli addetti, cura e pulizia. E questi siti rappresentano una percentuale bassissima rispetto a quanto abbiamo noi, a casa nostra, in Italia. E monta la rabbia e l’amarezza nel constatare quanto il nostro Paese potrebbe offrire, ma per incuria, menefreghismo o semplicemente per totale miopia e mancanza di lungimiranza NON fa o fa nel peggiore dei modi
Cartagena, inoltre, pare sia baciata da un clima particolare: oltre 300 giorni di sole all’anno. Ecco, in pratica l’unico giorno orrendo, grigio, invernale, piovoso e freddo lo abbiamo beccato noi, esattamente al nostro arrivo
Proviamo anche le prelibatezze locali. La prima sera giriamo per i locali alla ricerca di qualcosa di “ispiroso”. La responsabile dello Yacht Port Cartagena ci fornisce un elenco di ristoranti da provare, ma data la stagione, alcuni sono chiusi per consentire al personale di fare qualche giorno di vacanza. Riapriranno il lunedì successivo. Così finiamo quasi per sbaglio al tavolo di un ristorantino che sicuramente non è fra i più eleganti del mondo, ma ci ispirava parecchio, il “Puerta 14” in Calle Major. Molto “rustico”, ma le loro tapas, assolutamente rustiche pure loro, sono davvero buonissime! La seconda volta pranziamo vicinissimo al Barrio del Foro Romano, in un buon ristorante “Las Termas del Pincho”, ottimo per le Tapas di pesce.
Restiamo fermi a Cartagena per qualche giorno, in attesa di una finestra meteo favorevole per proseguire verso Ovest. Oltre che fare i turisti e magnare di tutto e di più ne approfittiamo per fare qualche lavoretto a bordo, fra cui rimuovere le incrostazioni di calcare dallo scaldabagno (argomento già trattato in questo post), scaldabagno che a bordo di Y2K è situato in un posto atroce, che necessita di contorsioni disumane. Meno male che la temperatura non è più quella di Trapani .
Un altro problemino che dobbiamo affrontare è dato dallo strumento del vento. Da qualche tempo ha smesso di funzionare correttamente, ogni tanto parte per la tangente e segna un’intensità che solo lui sa da dove la prende, altre volte la direzione del vento è totalmente sballata. In navigazione proviamo e riproviamo più volte la calibrazione, ma dopo qualche ora siamo punto e a capo: sballa completamente. Dobbiamo quindi capire se l’origine del problema è proprio lo strumento oppure il sensore in testa d’albero.
Prima di fare una passeggiatina in alta quota, vorremmo il parere di un tecnico. A Cartagena c’è un centro assistenza Raymarine, i responsabili del marina sono gentilissimi e prendono un appuntamento per noi.
Il tecnico si presenta puntuale a bordo di Y2K ma, come nei migliori film, lo strumento del vento riprende a funzionare perfettamente. Il tecnico smanetta con i cavi, fa alcuni test, smonta, rimonta, calibra. Non ne viene a capo di nulla. Non sa, non capisce e con un “I am sorry” se ne va addebitandoci 40 Euro per l’intervento lasciandoci vagamente irritati.
La sera buttiamo un occhio ai dati del vento forse sperando che gli smanettamenti del tecnico abbiano sortito un qualche effetto miracoloso. Invece è tutto morto, kaput. L’indomani lasceremo Cartagena tenendoci il defunto e rimandando intervento tecnico e soluzione a “più avanti”.