Rispetto agli anni scorsi, quest’anno siamo bianchi, vera carnagione da MIlanese.
Arriviamo a Bari il 5 di Agosto, dove Y2K é ormeggiata da Maggio, bianchi, pallidini, dei veri fantozzini a inizio vacanza. Siamo arrivati in aereo da Milano, Alitalia ci ha stupiti con un atterraggio di ben 15 minuti in anticipo sul previsto. Buon auspicio.
Ritiriamo il nostro borsone da viaggio e ci rechiamo al banco dell’autonoleggio, abbiamo deciso di prendere un auto per due giorni per fare tutte le commissioni prima di partire. Purtroppo l’approdo é molto distante da qualunque cosa assomigli ad un negozio e la macchina è d’obbligo. Il banco dell’autonoleggio e pieno, ci saranno almeno 10 persone in fila. Grazie alla tessera fedeltà di Max saltiamo tutta la fila, non senza sentire rumoreggiare le persone in coda.
Di colpo siamo primi nella fila con tanto di benvenuto da parte dell’Avis. Almeno una volta tanto queste tessere a qualcosa servono… e Max gode !
Tangenziale di Bari libera, nessuno in giro, sono le 21 di sabato 3 agosto, ovvio la gente sarà ovunque meno che in tangenziale. Già pregustiamo una cenetta in pozzetto con una buona bottiglia di prosecco ghiacciato per inaugurare la vacanza.
Ma abbiamo parlato troppo presto. Il marina dov’é ormeggiata la barca é all’interno del porto nuovo di Bari, che è anche il terminal partenze per le navi traghetto per l’Albania, Montenegro e Croazia e stasera, ci sono 6 navi, ben 6 navi che partiranno più o meno alla stessa ora. Avete in mente un imbuto? Ecco è esattamente il posto dove ci troviamo noi, insieme a qualche centinaio di auto che vuole entrare nel porto tutte insieme.
Ci abbiamo messo più tempo a percorrere 5 km che venire in aereo da Milano.
Arrivare in banchina, aprire il tambucio e respirare a pieni polmoni il profumo della tua barca é una di quelle cose che ti risolleva fin da subito il morale e ti stampa in faccia il sorriso da ebete. Ce n’é bisogno, è stato un anno lungo e faticoso. La barca è sporchissima sono due mesi che non ci veniamo ed abbiamo molte cose da fare prima di lasciare gli ormeggi martedì. Sì ci siamo dati due giorni, pochi vero ? Ma siamo in vacanza, finalmente, quindi chi se ne frega !
Oggi dev’essere stata una giornata caldissima e la barca è bollente. Spalanchiamo tutto, apriamo tutto l’apribile, ma ci vorrà del tempo prima di far rinfrescare le cabine ed il quadrato di Y2K. Ci prepariamo un veloce piatto di spaghetti e ci spostiamo a consumarlo in pozzetto, sì è appena alzata una leggera brezza che rinfresca l’aria e che ci permette di godere della nostra prima cena da ‘vacanzieri agostani’ con un minimo di sorriso.
Il prosecco lasciato in frigorifero è ghiacciato e si beve con piacere. Brindiamo per una volta a noi, alla barca e ai prossimi giorni. A fine cena, prendiamo carta e penna. La lista dei lavori è lunga, se ci mettiamo a fare tutto, non saranno sufficienti dieci giorni prima di lasciare gli ormeggi, invece noi vogliamo andarcene fra due giorni, non di più. Quindi suddividiamo i lavori in: DA FARE, opzionali, rimandabili. Andiamo a letto, domani sarà un lungo giorno.
La domenica la passiamo a rendere umana Y2K, era davvero sporca, sia dentro che fuori, incredibile in due mesi cosa si riesce ad accumulare sul ponte.
Max rimonta l’asta IOR gonfiabile che lo scorso anno si era rotta, importante per la nostra sicurezza in caso di caduta accidentale in acqua.
Montiamo le nuove jack line regalate anche quest’anno da Marco. Grazie Marco! Sono bellissime e perfette!
Finalmente a fine giornata cominciamo a riconoscere la nostra compagna di viaggio, non é perfetta, ma lo diventerà.
Lunedì é il giorno della cambusa, dobbiamo comprare tutto! Prima verifichiamo cos’è rimasto a bordo di commestibile e buttiamo via quanto invece é scaduto. Cerchiamo un grande supermercato e ci buttiamo a riempire il carrello. Questa sarà solo la prima tornata, cibarie e il fresco. Faremo un secondo giro per prendere acqua, scatole, lattine e cose pesanti nel pomeriggio, altrimenti non basterebbero due carrelli e sarebbe necessario un furgone non un’utilitaria.
Al rientro in barca, ritroviamo con grande piacere Giovanna e Claudio che ci invitano a cena sulla loro barca per la sera; sono di Bari, lì abbiamo conosciuti al nostro arrivo a maggio. In quell’occasione ci avevano chiesto di visitare Y2K e da armatori orgogliosi non abbiamo certo rifiutato. Sono due persone squisite, gentili e socievoli, non poteva che essere simpatia a prima vista, tanto che quel giorno di Maggio siamo stati invitati sulla loro barca insieme a tutti i loro amici per festeggiare il compleanno di Claudio.
Mentre trasferiamo sulla banchina i nostri 20 sacchetti, una coppia di un Franchini 38 ormeggiato in andana, di nome Sycamore Hill, ci avvicina, ci chiedono dove abbiamo fatto la spesa.
Loro sono in transito e ormai sono agli sgoccioli con le provviste e con i pannolini del loro secondogenito.
Quando diciamo loro che per comprare qualunque cosa ci vuole un mezzo a quattroruote sbiancano, ma ritornano in loro quando Max si offre di accompagnarli al supermercato con la nostra auto perché deve comprare altre cose.
É così che conosciamo Stefania e Stefan che a bordo della loro barca stanno rientrando verso Anzio, da dove sono partiti a Giugno, dopo aver visitato la Grecia Ionica e la Croazia.
Durante la discesa verso Leuca avremo sicuramente molte occasioni per incontrarci ancora.
Fatto il secondo giro al supermercato e sistemato tutto siamo contenti. Stanchi ma felici. Domani si parte, anche se ci sta maturando l’idea di fermarci ancora un giorno per riposarci.
Ci penseremo domani a mente più fresca e più riposati.
Il mattino dopo ci alziamo con calma. Già alle 9 fa un caldo terribile, é afoso e senza un filo d’aria. Verso le 11 vediamo partire Sycamore Hill, ci salutano sbracciandosi e ringraziandoci ancora, ci auguriamo vicendevolmente di incontrarci più avanti.
Diamine! Fa caldo e di rimanere tutto il giorno in porto così non ci va. Via si parte, non ha senso fermarci un altro giorno. In mezz’oretta siamo pronti e lasciamo la banchina del Mar di Levante.
Siamo stati benissimo, li ringraziamo e li salutiamo con un arrivederci.
In uscita incrociamo la motovedetta della Capitaneria di Porto. Ci diciamo: “ecco ci siamo… pronti al controllo”. Abbiamo tutto in regola, ma siamo preoccupati di una notizia che ieri Claudio ci ha dato: sembra che in Puglia sia obbligatorio avere a bordo il libro di carico e scarico dei rifiuti, vidimato dalla CP per giunta.
É una cosa mai sentita, inoltre é anche in barba alle normative europee, recepite anche dall’Italia, che esentano le imbarcazioni da diporto fino ai 24mt. Sicuramente in caso di contestazione sarebbe un verbale da impugnare, ma significano rogne e viaggi costosi per far valere un diritto che dovrebbe essere già consolidato.
Per fortuna o perché non era il nostro momento la motovedetta non ci ferma e noi respiriamo dopo molti mesi l’aria salmastra del mare aperto, davanti a noi l’orizzonte, peccato non fare rotta per il largo, noi dobbiamo costeggiare verso sud la Puglia.
Ci mettiamo in rotta verso Sud Sud Ovest a motore 1800 giri, quasi 7 nodi, andatura silenziosa, risparmiosa e tranquilla. Non vediamo l’ora di trovare un posticino per fermarci a fare un bagno e rilassarci. Siamo stanchi, fa caldo e in queste condizioni solitamente si fanno guai. Questa zona ha una costa piatta, senza ridossi. La prima baia ridossata, se così la vogliamo chiamare è Monopoli. Il molo di sopraflutto del grande porto sembra riparare la piccola baia di fronte. Quando saremo lì decideremo cosa fare. Sono circa 20 mg da Bari.
Quando passiamo la banchina di sopraflutto, vediamo a poco più di un miglio di distanza da noi gli amici di Sycamore Hill che fanno rotta vero sud. Forse hanno appena lasciato l’ancoraggio. Troviamo un posticino niente male dove dare ancora, a circa 400 mt dalla spiaggia, ma riparati dalla brezza che arriva da Nord (nella carta indicato con un rombo rosso), sopra un bel fondale di sabbia e roccia.
Il primo bagno dell’estate ci ricarica! FINALMENTE ! L’acqua è calda, stupenda, ci voleva. Max fa il giro della barca con la maschera. Pochi giorni prima di partire abbiamo chiesto ad un sub si pulirci la carena. Purtroppo l’antivegetativa data lo scorso inverno non ha preso e la barca era sporchissima.
L’elica ha perso lo zinco. Strano, il sub non ha detto nulla, chissà se è stata imperizia oppure l’abbiamo perso in queste poche miglia. Ad ogni modo in dieci minuti con qualche immersione in apnea ed il nuovo zinco è al suo posto. E’ l’ultimo non ne abbiamo più a bordo, speriamo di non perderlo, lo zinco è importante per le pericolose correnti galvaniche.
Passiamo il pomeriggio a rilassarci e decidiamo di fermarci anche per la notte. La previsione meteo non prevede rinforzi e qui si sta divinamente. Quando la sera arriva, ci prepariamo la cena e ci rendiamo conto di essere soli in rada, felici e contenti. Finalmente è vacanza vera.
La carta nautica del post è stata presa dalla bella applicazione Navionics, disponibile gratuitamente online al LINK.
Fuori grigio e piovigginoso: leggere un bel racconto di vacanza in barc come questo è una medicina!!! 😀
Bene fontina a seguirci ci saranno molte altre puntate.
Ciao