Ricevo da Gabriele, un lettore del nostro blog, un interessante, quanto lungo commento, in relazione all’ultimo disciplinare delle Egadi pubblicato pochi giorni fa.
Gabriele,il nostro lettore, è un velista di Bassano del Grappa, ha navigato in lungo ed in largo per il nostro bel Mediterraneo a bordo del suo Jeanneau Melody del 1977, il Mare Adriatico, la Croazia, la Corsica e la Sardegna, la Grecia dall’Egeo alla Turchia ed ovviamente anche la bella Sicilia con le belle Isole Egadi dove si trova oggi che così le commenta: “Le Egadi, specialmente partendo da Trapani, ritengo a ragion veduta siano la zona di navigazione più bella che conosco per navigazioni con equipaggio familiare, ci sono ormai stato 5-6 volte per un totale di quasi un mese di navigazione, l’ultima volta a metà dicembre del 2012 e la zona è così bella, le nuove amicizie così vere che …. probabilmente mi fermerò un altro anno prima della Sardegna.”
Ecco infine la Sua lettera a commento del nostro post:
“Innanzitutto i miei complimenti x la diffusione sempre puntuale delle “novità” sulle Egadi, evidente frutto di una passione vera per questi luoghi straordinari! Mi permetto di aggiungere un paio di osservazioni:
Io non avrei proposto aumenti quest’anno perché penso siano controproducenti, anzi avrei proposto sconti in caso di acquisto di “pacchetti ormeggio boe” (della serie: se un “attacco” notturno costa 30 euro, 5 costino 125 euro e 10 non più di 200 €) e di “pacchetti ormeggi boe diurni” validi fino alle 17 (?) a prezzo “popolare” (5-10 € ? ) così da invogliare ad utilizzare tali boe il più possibile x rispettare l’ambiente e ridurre gli ancoraggi.
In questa prospettiva bisognerebbe che tutta l’area marina fosse dotata di tali sistemi che però, sottolineo, devono essere offerti a basso costo se l’Area Marina Protetta vuole offrire un ormeggio che non appaia sproporzionato ai servizi portuali ed al reale servizio offerto.
È infatti evidentissimo che il diporto, causa impoverimento del ceto medio, è diventato per le famiglie un peso economico quasi insostenibile e c’è il rischio concreto che l’AMP perda o veda ridursi le “entrate” di tutta quella fascia (maggioritaria) di utenti appassionati che è stata messa in difficoltà economica.
Una difficoltà forse “relativa”, se comparata a chi ha perso il lavoro, ma che può portare alla scelta di ridurre i giorni alle Egadi spingendo il diportista ad andare a navigare là dove non si paga o si paga meno per ormeggiare e nulla per ancorare (con evidenti ripercussioni economiche negative anche per l’economia isolana). Quello che è certissimo però è che il “servizio boe” deve essere più “attraente” !
Le boe non devono essere poste a centinaia di mt dalla riva o nei posti meno belli come accade ora in molti dei “campi”allestiti. Se uno si mette nei panni dell’utente medio lo dovrebbe capire da solo, ma evidentemente non è stato fatto perciò provo a spiegarlo meglio:
Io pago “volentieri” se sono in “prima fila”, là dove il mare è meno profondo, con meno onda e più riparo dal vento, ma se così non è, se di fronte a me, fra la mia barca (pagante) e la boa ci sono decine di barche fra cui zigzagare a nuoto per centinaia di metri per riuscire a raggiungere la spiaggia o le grotte… oltre ad esserci qualcosa di stupido e sbagliato c’è la certezza che chi ha posizionato le boe non ha capito quanto questa cosa sia sentita francamente ingiusta ed “urticante”.
Le boe non devono essere poste a “capocchia”, ma a formare una “linea ad arco” il più vicino possibile alla costa.
Una “linea rossa” (che potrebbe essere ad una distanza inferiore a quella prevista dalle attuali ordinanze, proprio perché a ridotto impatto ambientale) che nessun’altra barca deve superare, come avviene già in altre aree protette, perché se uno è in “prima fila”, se riesce a far fare il bagno in sicurezza ai figli, se riesce a raggiungere la spiaggia senza rischiare di far affogare i figli più piccoli o la moglie (beh questo e già diverso! …:-)) allora non si sentirà “eco-cretino” guardando tutte le altre barche che poste davanti a lui buttano allegramente la loro ancora “gratis” sulla posidonia che evidentemente solo lui considera quasi sacre !
Far sentire “stupido” chi paga, lasciando i posti migliori al libero ancoraggio (obbligandoli con la Capitaneria a disancorarsi x la notte pena sanzioni) é davvero poco intelligente e pochissimo lungimirante. Ed è un vero peccato perché il “servizio boe”, la cui gestione è affidata a dei ragazzi bravi ed appassionati” è semplicemente “geniale”, comodo, pulito, ecosostenibile !
Ma deve esser strutturato in modo che non sia considerato davvero privo di senso e di rispetto x chi paga .
Buon vento !!!
Gabriele
PS:
Mi permetto di dissentire totalmente sul “divieto di ancoraggio” proposto nel post, per le barche che arrivano in notturna !
Immagino sia stata una Vostra “provocazione”, ma mi è capitato spessissimo di navigare in notturna e solo l’idea di non trovare riparo sicuro (se non pagando sanzione) in caso di necessità mi fa accapponare la pelle.
Le boe comunque si vedono soprattutto se verranno dotate di un catarifrangente posizionato sul cartello (plastificato ed incollato alla boa) che indichi l’obbligo di pagamento in caso di “attacco”
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Caro Gabriele,
grazie del tuo commento. Ti confermiamo che la nostra richiesta sull’ancoraggio in navigazione notturna è stata una provocazione, ma oltre a questo, sinceramente non riusciamo a spiegarci le motivazione di vietare l’ancoraggio notturno.
Felici di non essere gli unici a non comprenderlo !