16 Agosto – Notte insonne e navigazione verso Malta

Durante la notte il NW rinforza quel tanto che basta per creare una discreta risacca. L’ondina malefica colpisce ancora, la catena stride sulle rocce dando dei “tironi” inquietanti al verricello, insomma, non si dorme un cavolo.

La mattina ci svegliamo (si fa per dire…) molto presto, la notte insonne si fa sentire e non ci sentiamo particolarmente in forma. Linosa con venti superiori a Forza 3 non offre buoni ancoraggi: ricordiamo infatti che i fondali sono molto profondi e si dà fondo in 8/10 metri solo su rocce, massi e scogli.

Le previsioni danno 24 ore di NW Forza 4, nonostante avessimo pianificato almeno 2 giorni a Linosa, non ce la sentiamo per nulla di passare un’altra nottata dondolando miseramente mentre Y2K viene sbatacchiata di qua e di là, la catena si attorciglia fra gli spunzoni di roccia in modi da noi ritenuti non di questo pianeta e strattona violentemente musone e verricello tanto che siam lì pronti a vederli partire a razzo, divelti, direzione Lampedusa.

La decisione è presto presa: si va a Malta.

Acceso il motore, issiamo l’ancora compiendo qualche acrobazia per districare la catena. Quando mancano solo 6 metri e la delta si trova praticamente a fluttuare libera nel mare, ecco che non viene su. Il salpa ancore  fa una fatica pazzesca, ma l’ancora non ne vuole sapere. Non capiamo cosa stia succedendo, pensiamo di aver preso una rete o qualcosa del genere. Poi, mentre indaghiamo, ci accorgiamo che la boetta del grippiale è scomparsa sott’acqua. Mmhhh… Subodoriamo qualcosa, ritentiamo più volte di riportare la delta al suo posto, ma non c’è nulla da fare. Non c’è altra scelta per Max che tuffarsi in acqua con maschera e pinne.

La causa del problema è presto scoperta: la cimetta del grippiale – sta piccola ‘starda – si è incattivita in maniera assurda attorno ad una roccia, ancora non ci capacitiamo di come sia successo. Max deve districarla a mano ed in immersione. Una volta liberata, la delta viene su normalmente. La domanda sorge spontanea: ma il grippiale non dovrebbe essere d’aiuto in casi come questi o è necessario un grippiale del grippiale per evitare al grippiale di incastrarsi ? Mha !

Una volta liberi, tracciamo la rotta e issiamo le vele. Il NW ci permette di viaggiare facendo un “traversone” di tutto rispetto. Siamo contenti di poter navigare un po’ a vela, ci godiamo la mattina cercando di riposare un po’ e di recuperare un po’ del sonno perso la notte precedente.

La pacchia dura solamente per 24 miglia. Una volta ben distanti da tutte le terre emerse, il vento comincia a calare fino a ridursi ad una leggera brezza… ok, si chiude il genoa, si lascia su la randa e si accende il motore.

Le rimanenti 40 miglia sono di una noia mortale: non accade nulla, non avvistiamo nulla, nessuna creatura vivente, nessun mezzo di trasporto, niente. Solo numerose reti da pesca ci distolgono dal credere di essere stati teletrasportati in un’altra dimensione. Abituati a delfini e tartarughe questo tratto di mare qui ci pare il deserto dei Gobi.

Pranziamo con nachos e salsina messicana… roba sana che fa bene alla salute Sorriso

Finalmente, all’orizzonte, avvistiamo le bianche scogliere di Gozo e finalmente anche qualche nave mercantile… Costeggiamo Gozo (bellissima ! Disseminata di grotte e anfratti) e ci dirigiamo verso gli isolotti di Comino e Cominotto. Alle 20:30 filiamo l’ancora nella baia di Bejn il-Kmiemen, nome assolutamente impronunciabile, ribattezzata Blue Lagoon. Si tratta di uno specchio di acqua cristallina compreso fra la costa ovest di Comino e l’isola di Cominotto. Nonostante l’ora, il fondo è chiaramente visibile. Ci sono altre barche, ma noi riusciamo a trovare un buchetto districandoci fra i numerosi corpi morti. Rimandiamo all’indomani qualunque esplorazione del posto.

Arrivo a Gozo

Siamo stanchi, ceniamo e ci prepariamo per fiondarci in branda quando un barcone carico di “cittadini inglesi in vacanza” e vibrante di musica a tutto volume si ormeggia ad un moletto lì vicino. Ora, forse non avete idea di come siano generalmente i “cittadini inglesi in vacanza”, non vorremmo dilungarci, non basterebbe l’enciclopedia Treccani, è fondamentale sapere che dopo mezz’ora già non sono più in grado di cantare o di dire una frase di senso compiuto. Semplicemente si tuffano in acqua con le bottiglie di birra in mano (o con qualunque cosa di gradazione alcolica superiore ai 10°) biascicando qualcosa di incomprensibile, storpiando miseramente una canzone di Elton John Sorriso

Gozo

Ci chiudiamo sottocoperta e ci addormentiamo nonostante i “ cittadini inglesi in vacanza”.

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Pacman
Pacman
13 anni fa

Ciao Ale e Max,
ho letto il post e vorrei consigliarvi di non lasciare che la catena dell'ancora lavori direttamente sul verricello ma usare un pezzo di cima con un gancio da catena e con un ammortizzatore da rinviare ad una (o tutte e due) le gallocce di prua. Inoltre, la grippia per poter lavorare bene non deve mai avere il cimino in bandoma essere sempre sulla verticale dell'ancora. Il sistema che funziona meglio lo potete vedere sul grippiale della Ocean sul loro sito.

Buona vacanza
Pacman

Y2K
Y2K
13 anni fa

Ciao Pacman,grazie per il tuo commento.Utilizziamo sempre la cima con un gancio da catena per evitare che il verricello sia soggetto a sollecitazioni inutili. In questo caso abbiamo scelto di non metterla perchè l'ormeggio non era proprio "sicuro" e non volevamo avere "impicci" in caso di fuga notturna 🙂Per quanto riguarda il grippiale, probabilmente sì il cimino era troppo lungo. Stiamo infatti pensando di acquistare un sistema simile a quello della Ocean – grazie per la segnalazione, quello che propongono è fra l'altro molto interessante e ad un prezzo accessibile. L'unico appunto che ci sentiamo di fare è che 10… Leggi di più »