Sveglia alle 7, in 10 minuti siamo pronti e lasciamo il porto di Lampedusa. La prua di Y2K volge in direzione di Linosa, a NE di Lampedusa.
Come dicevamo nel precedente post, Linosa dista circa 24 miglia da Lampedusa. Ci mettiamo in rotta e procediamo a motore a circa 7 kt. C’è una leggerissima brezza da SE, assolutamente insufficiente per aprire le vele.
Il trasferimento è tranquillo, il mare è calmo, di un blu cobalto intensissimo. Avvistiamo qualche delfino, ma davvero qui chi la fa da padrone sono le tartarughe: ne vediamo ancora e ancora, sono tantissime ! Si dondolano in superficie, probabilmente ronfano visto che è mattina presto, poi si accorgono di noi e del rumore del nostro motore, alzano la testa e poi via nelle profondità.
Linosa già si vede all’orizzonte, è chiaramente un’isola di origine vulcanica, totalmente diversa da Lampedusa che è totalmente piatta.
Raggiungiamo la costa per le 11:30 una corrente di 0,5 kt a favore ci ha dato una “spintarella” Scogliere nere si alternano ad altre dagli incredibili colori giallo, rosso, arancione e viola. Il monte al centro ha la tipica forma del cono vulcanico, i versanti sono ricoperti di vegetazione, tanti alberi, piante. Mare cristallino, di una trasparenza incredibile che assume tonalità differenti a seconda dell’ora del giorno e del colore della costa vicina. Ne rimaniamo totalmente affascinati.
Il paese è un minuscolo gioiellino di casette linde, bianche, rosse e azzurre, incastonato fra i mille colori della montagna. Non sappiamo più cosa fotografare per prima.
Costeggiamo l’isola e cerchiamo un ridosso da SE. Lo troviamo vicino alla Grotta del Greco. Questo è un ancoraggio protetto da ponente, ma con il venticello da sud di oggi è assolutamente perfetto. La previsione poi, da una rotazione a NW, ancora meglio. Ci ormeggiamo in 8/9 metri di acqua, rigorosamente con grippiale. Il fondo è roccioso.
Armiamo il tender e partiamo all’esplorazione della caletta. Le parole non sono sufficienti per descrivere la bellezza del luogo, vi lasciamo giudicare della fotografie.
Ormeggiato il tender in una delle tante polle di acqua trasparente, indossiamo pinne, maschera e boccaglio per un’intensiva sessione di snorkeling. I fondali sono pazzeschi ! Ricordano molto quelli di Ustica: paesaggio lunare, rocce nere, crateri, posidonia, praterie di alghe gialle, tanti, tantissimi pesci, spugne, granchietti variopinti.
Perdiamo la nozione del tempo, ci rendiamo conto di essere rimasti troppo in acqua perchè cominciamo a sentire freddo
Torniamo a bordo di Y2K e ci asciughiamo al sole. Verso le 18:00 lasciamo l’ormeggio e ci dirigiamo verso la costa dell’isola ridossata da NW. Prima tentiamo di ormeggiarci all’inglese al molo presente in Cala Pozzolana di Ponente. Niente da fare, non esiste una bitta, un anello, uno spunzone dove legare le cime. Quindi optiamo per filare l’ancora davanti allo Scalo Vecchio, praticamente davanti al paese.
Ci prepariamo un buon piatto di spaghetti alle vongole e ci godiamo un tramonto strepitoso in compagnia di altre 4 barche (mai viste così tante barche in rada a Linosa!).
Siamo protetti dal nordovest, ma il mare non è calmissimo: sarà una notte “dondolante”
Buon ferragosto a tutti !
nice post