Soffia, soffia, soffia il NW. Pareva volesse mollare in prima serata, poi alle 3 del mattino dà un ultimo colpo di coda a 30kt.
Ci svegliamo di soprassalto quando sentiamo Y2K vibrare sotto le raffiche, ormai però, siamo talmente abituati che ci giriamo dall’altra parte e continuiamo a dormire.
La mattina ci svegliamo verso le 9 e… non ci par vero… niente più ululato fra le sartie, niente più vibrazioni, niente più NW forza 8. Finalmente la buriana è finita e Lampedusa ricomincia a vivere. Per due giorni, infatti, niente aliscafi, niente traghetti, niente collegamenti con la Sicilia. Facendo colazione in pozzetto, vediamo la motonave passeggeri “Paolo Veronesi” ormeggiata al molo, sono arrivati rifornimenti e turisti.
Prepariamo il caffè e lo portiamo anche al nostro caro amico Calogero
Trascorriamo le prime ore della mattina completando alcuni compiti fondamentali: prima di tutto dobbiamo effettuare rifornimento di acqua. Chiediamo ai nostri amici del caicco ed in breve ci troviamo davanti un’autobotte “privata”. Con €10 facciamo 250 litri.
In secondo luogo, andiamo a fare la spesa in paese. Acquistiamo frutta, verdura, pane fresco e non può certo mancare una capatina alla bancarella delle olive dove una gentilissima signora vende olive in tutte le salse: sott’olio, piccanti, miste a capperi e pomodori secchi. Facciamo anche incetta di prodotti tipici di Lampedusa, tutti a base di pesce.
Una volta terminata la spesa, rientriamo a bordo, stiviamo il tutto e ci prepariamo a mollare gli ormeggi. Il forte vento che ha spazzato l’isola per 2 giorni ha anche portato con sé sabbia, terra rossa e polvere. Y2K è coperta da stratificazioni geologiche di tutte e tre. Anche gli oggetti più sottili come le sartie, le draglie e l’antenna SSB sullo strallo di poppa sono tutti ricoperti da un dito di sabbia-terra-polvere. Sarà un’impresa tirare Y2K a lucido anche perchè non abbiamo in programma alcuna sosta in un marina attrezzato per almeno una settimana. Ci inventeremo qualcosa nel frattempo.
Togliamo tutte le cime e traversini che creano una fitta ragnatela attorno alla barca, prepariamo un doppino a poppa e salutiamo Calogero. Quando gli diciamo che non saremmo rientrati in porto per la sera, quasi si rattrista. “Ci vediamo a Linosa” – ci dice.
Tutti pronti a salpare, si accende il motore, si issa l’ancora, si svolge il tricolore a poppa… La bandiera è ricoperta da talmente tanta polvere che il bianco è diventato un colore indefinibile, un misto fra giallo, grigio pantegana e marrone. Che immagine orribile !
Contattiamo Circomare Lampedusa, comunichiamo la nostra intenzione di lasciare il porto e ringraziamo per l’incredibile cordialità e gentilezza con cui siamo stati accolti.
Finamente Y2K volge la prua verso l’uscita del porto, siamo di nuovo “liberi” La nostra destinazione non è lontana. Andiamo alla “Tabaccara” una bellissima baia che si trova in prossimità dell’Isola dei Conigli, più precisamente ad Est di questa. Questa parte di costa è fuori dalla Zona A riserva integrale e si può dare fondo. Navighiamo per circa una decina di minuti, poi filiamo l’ancora in 8 metri di mare turchese, di una bellezza incredibile.
Scogliere imponenti di calcare bianco sovrastano le acque trasparenti, numerose piccole grotte fanno capolino dalla costa. Siamo già tutti e due in acqua Max che tirando uno dei vari traversini ha avuto un piccolo incidente ad uno degli alluci e dovrebbe cercare di mantenerlo asciutto il più possibile, si tuffa con il piede infilato in un bel sacchettone nero della spazza Sarà soprannominato “Piedone l’africano”
Dopo bagnetti vari e tuffi, ci prepariamo un pranzo veloce e – dato che l’occhio cade sempre su quel tricolore dall’aspetto malsano e che una bandiera così non si può vedere – facciamo il bucato. Bandiera in ammollo con detersivo e sgrassante per un paio di ore.
Mentre digeriamo, tentiamo di ripulire dalla polvere Y2K alla meno peggio, prima secchiate di acqua di mare, poi un pochino di acqua dolce. Ripassiamo con spugna e sapone tutte le draglie, ripassiamo ogni angoletto a poppa e in pozzetto, laviamo copri-arridatoi e sciacquiamo tutte le cime. Gli osteriggi sarebbero da lavare totalmente, guardando attraverso pare che ci sia la nebbia. Le scotte del genova e della trinchetta sarebbero da risciacquo e centrifuga… Rimandiamo all’indomani adesso è tempo di armare il tender ed esplorare la costa.
Costeggiamo tutta la baia in gommone, là fino a dove è consentito dai limiti del parco marino. Scattiamo foto, riprendiamo con la videocamera colori caraibici e sfumature pazzesche. Ci dedichiamo alle attività acquatiche per tutto il pomeriggio. Dopo il trattamento intensivo, il tricolore torna splendido splendente e Y2K può nuovamente sfoggiarlo con orgoglio
Prima del tramonto ci spostiamo un pochino più a ridosso dell’isolotto dei Conigli. Per la notte è prevista una brezza da Ovest e qui siamo più protetti da eventuali “ondine malefiche” (legenda: dicesi “ondina malefica” quella che di notte ti arriva regolarmente al traverso facendoti dondolare miseramente, alla quale non c’è scampo alcuno).
Dopo un buon aperitivo a base di prodotti tipici dell’Isola, per cena ci prepariamo un buon piatto di spaghetti saltati in padella con olio, peperoncino e pomodorini pachino. Ce lo gustiamo in pozzetto ammirando la luna piena che rischiara la bellissima serata. Siamo rimasti in due, noi e un catamarano. Alle 23:00 la brezza si attenua fino ad una bava di 3kt, il mare è così calmo e trasparente che Y2K pare fluttuare nel nulla… Speriamo di vedere anche qualche stella cadente.
Per domani abbiamo un programma molto intenso: si resta qui.
Complimenti ragazzi per le belle foto di Lampedusa!
Sono passati diversi anni da quando con il CTS ho seguito un progetto per il censimento dei delfini nell'isola, semplicemente meravigliosa. A proposito, ne avete avvistati?
Sono rientrata lunedì al lavoro, dopo una bella crociera da Genova a Tavolara su un Oceanis 37 (la nostra Shangri-La quest'anno è rimasta all'ormeggio!) e ora leggendo di voi mi immergo nuovamente con piacere nelle atmosfere che una barca, il mare, il vento ti sanno costantemente donare se solo stai ad ascoltare.
Continuate così e buon vento!!!
Giusy
Ciao Giusy, ben trovata.
Delfini quest'anno ne abbiamo visti pochi, e sempre abbastanza lontani. Abbiamo visto un bellissimo gruppo, anche con dei piccolini, vicino a Pantelleria.
L'isola è davvero molto bella, merita una visita, soprattutto chi non ce'è mai stato, possibilmente in barca, è ovvio 🙂
Un salutone.
BV
Max