Sotto un sole cocente, un cielo azzurro e terso e con un caldo come solo in Sicilia si può trovare, abbiamo dedicato la mattinata di ieri alla visita di tutta l’area archeologica di Siracusa (area di Neapolis). Assolutamente affascinanti le antiche vestigia greche e romane, con il teatro greco a fare la parte del leone, seguito a ruota dall’Orecchio di Dionisio.
Lasciamo spazio ad alcune delle tante immagini che abbiamo colto e ad alcuni cenni storici, ogni commento è superfluo.
Ara di Ierone III sec. a. c. – resta solamente la base in quanto intagliata nella roccia. La parte superiore fu depredata dagli Spagnoli per costruire la fortificazione di Ortigia. Altare probabilmente dedicato a Zeus Eleutherios (Giove Liberatore), fatto erigere da Ierone II, dove si celebrava la festa della Eleutheria con il sacrificio di 450 tori per volta secondo quanto ci riporta Diodoro Siculo.
Teatro Greco – Costruito nella sua prima fase nel V sec. a. c. rifatto nel III sec. a. c. Lo cita Sofrone facendo il nome dell’architetto, Damocopos detto Myrilla. Anche di questo grandioso teatro rimangono solamente le parti intagliate nella roccia, tutte le rimanenti sono mancanti in quanto demolite ancora una volta dagli Spagnoli.
Orecchio di Dionisio: si tratta di una grotta artificiale lunga 65 metri, alta 23 metri e larga dai 5 agli 11 metri. Pare che il Caravaggio, durante una sua visita alla città di Siracusa, l’abbia chiamata in questo modo in quanto ricorda la forma di un orecchio umano. Lo storico Tucidide, ma anche Cicerone sostengono che la caverna sia stata scavata dal tiranno Dionisio (Dionigi) per farne una prigione. La tradizione vuole anche che Dionisio volle architettarla in questo modo al fine di poter udire da una cameretta posta sopra la cava anche il minimo bisbiglio pronunciato dai prigionieri. L’acustica in effetti è incredibile 🙂
Interno dell’Orecchio di Dionisio |
Anfiteatro Romano III sec. a.c. (probabilmente): anche l’anfiteatro è stato depredato dagli Spagnoli per cui ci è rimasta soltanto la parte intagliata direttamente nella roccia. Si tratta di una struttura piuttosto grande (140×119 m). Come da tradizioni, si tenevano giochi con i gladiatori e spettacoli con belve. I primi gradini dell’arena erano riservati agli spettatori di riguardo. Ancora oggi sono visibili i blocchi di marmo su cui sono scolpiti i nomi delle famiglie cui quel posto era destinato. I multisala non hanno inventato nulla 🙂
Lungo il viale che porta all’anfiteatro sono disposti una serie di sarcofagi in pietra rinvenuti nelle necropoli di Siracusa e Megara Iblea.
I sarcofagi in pietra |
Fair winds and calm seas a tutti
splendido…..
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Grazie per la cortesia e saluti.
barbara
Ragazzi, non ne posso più….vabbè che non ci sono andato in barca, ma il 29 giugno ho fatto le stesse foto nello stesso posto.
Incontri mancati 4 (questo però sfalsato nel tempo, vale lo stesso?)
@Fabrizio, certo che vale ! :-))