A tutti prima o poi sarà capitato di usare il VHF. E’ uno strumento molto semplice da usare e la legislazione Italiana lo ritiene giustamente essenziale ed obbligatorio per la navigazione oltre le 6mg dalla costa.
Ahimè proprio l’obbligatorietà di questo strumento a bordo delle barche da diporto, la semplicità di acquisto, di installazione e utilizzo ha fatto si che non tutti lo sappiano usare nel modo corretto.
Quante volte sul canale 16, il canale di emergenza e chiamata, si sentono persone colloquiare di amenità e sciocchezze, non sapendo di fare un grave danno a qualcuno che magari in quel preciso istante sta cercando di fare una chiamata di emergenza e si trova ‘coperto’ da chiacchiere sul cibo o sull’appuntamento per l’aperitivo della sera.
Usare il VHF in modo corretto, usare le giuste terminologie, usare le giuste pause di silenzio, usare il giusto linguaggio sono tutti argomenti che non vengono insegnati durante le lezioni teoriche per il conseguimento della patente nautica e il “Certificato Limitato di Radiotelefonista”, il permesso di usare una radio a bordo, lo si ottiene semplicemente con una raccomandata. (!!)
Oggi ci sentiamo sicuri, ci sentiamo in una botte di ferro pensando che sia sufficiente avere a bordo un telefonino GSM, che ci collega con il mondo intero con un click.
Non è così, il mare non è l’autostrada, non ha aeree di servizio o località coperte sempre dal segnale GSM, in mare, oltre una certa distanza dalla costa, solitamente oltre le 3/6 mg, il segnale del GSM cessa di esserci.
E allora ? Allora ecco che la scelta del VHF, giustamente reso obbligatorio per determinate tipologie di imbarcazioni, diventa uno strumento di sicurezza in mare, là dove il telefonino GSM non arriverà mai.
Recentemente ho acquistato un bellissimo libro, edito nel 2010 da Il Frangente, dell’autore Stefano Malagoli, intitolato “VHF-DSC A protata di voce in mare”.
L’autore in questo libro molto discorsivo, ha creato un manuale semplice, didascalico e completo di molte illustrazioni, fotografie e consigli sulla corretta scelta dell’impianto, sulla corretta installazione e soprattutto sul corretto utilizzo. Riporto dal sito dell’editore:
“Rivolto a tutti i diportisti, contiene le regole, le convenzioni e le procedure necessarie per un uso corretto ed efficace dell’apparato radio più diffuso per la comunicazione e il soccorso in mare. Assieme all’analisi della normativa più attuale, che riguarda anche il sistema GMDSS, comprende consigli sull’impianto di bordo e sull’uso dei portatili. Dedicato alla sicurezza dell’equipaggio, raccoglie le indicazioni essenziali per effettuare chiamate vocali in italiano e inglese o digitali con il DSC, per un utilizzo pratico e consapevole dello strumento indispensabile nelle navigazioni costiere in tutto il Mediterraneo e in ogni mare del mondo.”
Lo consiglio davvero a tutti. E mi raccomando, questa estate utilizzate bene il VHF. :-)))