Di articoli su come installare un pannello fotovoltaico in barca o come sceglierlo, ne sono stati creati e scritti già molti. I più validi ve li segnalo dal BlogDellaVela di Roberto:
Anche su Y2K, nella primavera del 2009 abbiamo deciso di installare dei pannelli fotovoltaici per renderci molto più indipendenti dal punto di vista energetico. Avevamo avuto una ottima esperienza con un pannello fotovoltaico calpestabile, sulla nostra precedente barca, l’Oceanis 411, ed abbiamo voluto replicare in meglio l’esperienza maturata.
Y2K ha dei fabbisogni energetici decisamente superiori rispetto alla precedente “The Original”, così anche in previsione di viaggi futuri e di utilizzo diverso della barca, abbiamo progettato l’installazione di un rollbar a poppa per consentirci di montare su di esso una serie di accessori fra i quali appunto dei pannelli fotovoltaici rigidi che hanno una resa molto superiore di quelli calpestabili.
La scelta è caduta su due pannelli Sharp in policristallino da 90W che ci consentiranno di avere circa 10Ah di energia nel momenti di intensità solare maggiore.
Facendo i classici due conti della serva, in estate, contando circa 12 ore di sole, potremo contare mediamente su 80A di energia per le nostre batterie al giorno, consentendoci di rimanere in rada per giorni senza mai accendere il motore o il generatore di corrente per ricaricare le batterie.
Il collegamento elettrico è molto semplice. Quando sono irraggiati i pannelli erogano corrente continua a circa 17V, vengono forniti già pronti per il collegamento dalla fabbrica, dal pannello fuoriescono due fili con delle prese stagne alle quali collegarsi, sono il polo positivo ed il polo negativo.
Da qui, passando all’interno del rollbar, i cavi arrivano sottocoperta e tramite un morsetto i pannelli vengono collegati in parallelo fra loro per ottimizzare il collegamento.
Da questa morsettiera parte un cavo elettrico dalla sezione più grande, che passando all’interno delle canaline della barca, porta la corrente al regolatore di tensione che è installato all’interno sotto il sedile del tavolo di carteggio a circa 30 cm di distanza dagli stacca batterie. Il regolatore di tensione che abbiamo scelto è uno Steca da 20A, casualmente proprio il modello descritto da Roberto nel suo blog.
La scelta è caduta su questo strumento perché varie ricerche e letture di feedback dimostravano la buona fattura e la buona resa e soprattutto esso era pensato per una installazione marina. Un’altra chicca interessante era la possibilità di leggere tramite un display LCD integrato la corrente istantanea che i pannelli stavano fornendo espressa in Ampere, per un maniaco delle misure come Max era il top !
Nella foto dello Steca, si evidenzia un picco di corrente generata in una giornata particolarmente adatta.
Concludendo l’impianto elettrico, si collegano quindi i pannelli e le batterie servizi direttamente allo Steca. Max si è poi stufato di aprire e chiudere lo sportello della seduta del tavolo di carteggio tutte le volte desiderava controllare la resa dei pannelli, quindi proprio lo scorso week end, abbiamo installato a portata di vista un amperometro analogico che monitorizza costantemente la corrente generata dall’impianto fotovoltaico. Questo nuovo “gadget” ben si armonizza nell’insieme della postazione di navigazione.
delusione massima solo nella lettura delle ultime righe dell'articolo, mi sarei aspettato da te l'installazione di un amperometro digitale di precisione, tipo quelli che si usano in laboratorio lcd con doppia cifra decimale ovviamente retroilluminato (*), per il resto mi confermi le tante belle cose già inficate da Roberto e che mi confortano nelle mie ultime scelte.. 😉 (*) ci crederesti che l'avevo così sul Topkapi!??! :-(( ..era una figata da pazzi, installato dal vecchio proprietario che aveva un laboratorio di elettronica, ed accoppiato al voltmetro "gemello" della stessa fattura: e ci si poteva perdere le giornate a divertirsi misurando… Leggi di più »